Svizzera

Procedure di recupero crediti record per Serafe

L'organo che si occupa della riscossione del canone radiotelevisivo per le economie domestiche nel 2024 ha trasmesso un numero di solleciti mai visto prima
© CdT/ Chiara Zocchetti
Red. Online
04.05.2025 18:15

Dal canone non si scappa. L'organo svizzero che si occupa della riscossione del canone radiotelevisivo per le economie domestiche non fa sconti. La bolletta arriva una volta all'anno nella bucalettere. Se non viene pagata, si riceve il primo sollecito. Poi il secondo e il terzo. Fino a quando non viene avviata la procedura di recupero crediti. E le cifre, nel 2024, sono da record.

È quanto emerge da un'analisi del Sonntagsblick. Lo scorso anno sono state avviate 112.448 procedure, nel 2023 erano state 55.380. Che cosa è successo?

L'invio in massa delle prime fatture per il canone radiotelevisivo è avvenuto tra il 4 e il 17 gennaio 2019: Serafe ha ricevuto da Comuni e Cantoni i dati dei registri degli abitanti necessari per la riscossione del canone per le economie domestiche. Considerato il grande numero dei destinatari – 3,6 milioni di economie domestiche – ci sono stati errori negli indirizzi. Al massimo qualche migliaio, avevano indicato a suo tempo Serafe e l'UFCOM (Ufficio federale delle comunicazioni). Proprio a causa di problemi nella trasmissione dei dati, nei primi anni Serafe ha ricevuto l'ordine di non avviare il recupero crediti, se non in alcuni casi, ha spiegato il CCO (Chief Communications Officer) Erich Heynen. La qualità dei dati si è stabilizzata solo negli ultimi due anni, da cui il netto aumento del recupero crediti.

Il boom degli avvisi di recupero crediti non significa solo più lavoro per Serafe, ma anche entrate aggiuntive (5 franchi per sollecito, 20 franchi per caso di recupero crediti). L'anno scorso l'utile è passato da 3,1 a 5,9 milioni di franchi, come emerge dall'ultimo rapporto annuale, pubblicato alla fine di aprile.

Dal 2021 al 2023 sono stati inviati circa 700.000 solleciti all'anno. Nel 2024 sono stati quasi un milione.

Non è dato sapere se in molti abbiano dimenticato di pagare la bolletta. Oppure se alcune economie domestiche facciano fatica ad adattarsi al nuovo regime. A partire dal 1. gennaio 2024, infatti, anche chi è sprovvisto di apparecchi di ricezione deve pagare il canone radiotelevisivo: si tratta di circa 7.000 economie domestiche che godevano dell'esenzione.