Quando il franco va a mille

La nuova banconota da 1000 franchi, presentata ai media nella sede zurighese della Banca nazionale svizzera, ha certamente un significato molto pratico ma ne ha pure uno più generale di libertà di scelta sui mezzi di pagamento, come è emerso anche dalle parole di Fritz Zurbrügg, vicepresidente della Direzione generale BNS. Da un lato occorre rispondere a esigenze pratiche, dall’altro bisogna rispettare le scelte dei cittadini sull’utilizzo del contante, che in Svizzera mantiene un’importanza non secondaria, nonostante l’avanzata dei pagamenti elettronici.
La nuova banconota sarà in circolazione a partire dal 13 marzo prossimo. È la quinta delle sei banconote della nuova serie, dopo quelle da 50, 20, 10, 200 franchi. Le emissioni di questa nuova serie (la nona) si concluderanno con il biglietto da 100 franchi, il 12 settembre prossimo. Sino a nuovo avviso, le attuali banconote dell’ottava serie continueranno a valere. Il tema di questa nona serie è «La Svizzera nei suoi molteplici aspetti» e la nuova banconota da 1000 mostra in particolare la cultura della comunicazione in Svizzera: su un lato c’è una stretta di mano, sull’altro il Parlamento. Il colore predominante del biglietto resta il viola. Cambia invece il formato, la nuova banconota è un po’ più piccola e più maneggevole. Sempre elevata la sicurezza anticontraffazione.
Confermando il 1000 franchi, la Svizzera va per alcuni aspetti in direzione diversa rispetto ai vicini dell’Eurozona. Il biglietto da 500 euro, il maggiore per la moneta unica, è destinato infatti a sparire. Da fine gennaio,17 banche centrali dell’area euro hanno smesso di emetterlo e altre due (Germania e Austria) smetteranno a fine aprile. La misura, annunciata dalla Banca centrale europea nel 2016, è stata adottata per rendere più difficile il trasporto di grandi somme e dunque per meglio contrastare il crimine organizzato.

Fritz Zurbrügg ha rassicurato sia su questo versante della lotta alla criminalità organizzata, sia su quello di una presunta più facile evasione fiscale attraverso i biglietti di grosso taglio. «Non abbiamo indicazioni – ha detto il vicepresidente della BNS – su un maggior utilizzo dei 1000 franchi in attività criminali. Più in generale, non abbiamo indicazioni su un rischio presente di un uso abusivo o non conforme alla legge del biglietto da 1000 franchi». Zurbrügg ha sottolineato come i biglietti da 1000 in Svizzera vengano spesso ancora impiegati per gli acquisti più costosi e anche per pagamenti effettuati alla Posta.
Comparis ha reso noto che nella sua ultima indagine il mezzo di pagamento più popolare in Svizzera è ora la carta di debito (38,3%), davanti al contante (36%) e alla carta di credito (23,2%). La BNS dal canto suo nel maggio scorso aveva reso noto un suo sondaggio da cui è emerso che il contante è ancora il mezzo di pagamento principale. In particolare, in termini di valore il 45% della spesa complessiva viene regolato in contante, secondo l’indagine BNS.
Pronti a Brexit
A margine della presentazione del nuovo biglietto da 1000 franchi, Fritz Zurbrügg ha anche parlato di Brexit. L’uscita del Regno Unito dall’UE nella peggiore delle ipotesi potrebbe provocare turbolenze sui mercati. La Banca nazionale è comunque pronta, ha affermato Zurbrügg. «Noi siamo ben preparati a prendere eventuali misure», ha indicato il vicepresidente della Direzione generale BNS.