Raddoppiati gli attacchi informatici in Svizzera

Nella prima metà del 2021, il Centro nazionale per la cybersicurezza (NCSC) ha ricevuto 10’234 segnalazioni, quasi il doppio rispetto ai primi sei mesi del 2020.
Questa forte crescita - scrive oggi l’NCSC in una nota - è da ricondurre all’introduzione di un nuovo modulo di segnalazione, ma anche alle numerose ondate di «fake sextortion» o «phishing».
Nel primo caso, i ricattatori spediscono alle vittime delle e-mail in cui minacciano, in caso di mancato pagamento di un riscatto, di pubblicare foto compromettenti a sfondo sessuale. Il «phishing» è invece l’acquisizione illegale di dati personali attraverso falsi siti web, e-mail o messaggini.
I casi di phishing segnalati all’NCSC sono passati da 497 a 2439 nel periodo preso in considerazione. L’impennata «è da ricondurre innanzitutto al maggior numero di segnalazioni concernenti e-mail e SMS fraudolenti che annunciavano l’arrivo di un pacco, particolarmente frequenti negli ultimi mesi».
False chiamate da Microsoft
Altri tipi di cyberattacchi includono in particolare le cosiddette «truffe del CEO» e le false chiamate di assistenza («fake support»).
Una truffa del CEO comporta una richiesta urgente di pagamento da parte del capo o del presidente di una società, che di solito non può essere raggiunto per telefono.
Nelle false chiamate di assistenza, una persona finge di essere un dipendente di un’azienda IT e afferma che il computer è infettato ed è necessario installare un software. Nella maggior parte dei casi chi chiama finge di essere un tecnico di Microsoft.
«Attualmente - si legge ancora nella nota - i truffatori attirano le vittime con la promessa di enormi guadagni grazie a investimenti in criptovalute».
Colpisce inoltre l’elevato numero di casi di trojan di crittografia, i cosiddetti «ransomware». Il loro numero è triplicato, passando dai 32 casi segnalati nel primo semestre del 2020 ai 94 del periodo in esame. L’aumento - scrive l’NCSC - è da ricondurre principalmente al ransomware «Qlocker», che ha colpito soprattutto i privati prendendo di mira i sistemi di archiviazione di rete di QNAP.