Circolazione

Ritiro patente, si cambia: la delazione va motivata

Berna cambia rotta - In futuro le autorità dovrebbero avere dieci giorni di tempo per decidere sulla sospensione preventiva - Chi segnala un altro conducente avrà diritto all’anonimato solo se c’è un interesse da tutelare - I conducenti professionisti potranno guidare durante la revoca
© CdT/Gabriele Putzu
Nico Nonella
21.04.2021 21:49

Quella del Consiglio federale è – passateci il termine – una vera e propria sterzata. Berna intende infatti introdurre alcuni importanti correttivi nell’ambito del ritiro delle patenti di guida. Le novità significative sono tre: per prima cosa, l’iter successivo al ritiro della licenza di condurre da parte della polizia verrà accelerato. Secondariamente, ai conducenti professionali sarà consentito guidare a fini lavorativi durante il periodo di sospensione del documento. Infine, verranno introdotti paletti più stretti per le segnalazioni sull’idoneità alla guida di un’altra persona.

In attesa dei risultati

Ma andiamo con ordine. Il primo grande cambiamento che il Consiglio federale vuole introdurre è di natura amministrativa: in futuro, l’autorità competente avrà a disposizione dieci giorni lavorativi dal momento del ritiro della patente per decidere se sospenderla in via preventiva. Se non è in grado di farlo nei tempi stabiliti, ad esempio in attesa dei risultati tossicologici delle analisi del sangue, dovrà restituire il documento al titolare e potrà procedere solo quando sarà in possesso di indizi sufficienti per dubitare seriamente dell’idoneità alla guida di quest’ultimo. Una volta disposta la revoca preventiva, su richiesta del titolare della licenza l’autorità cantonale dovrà rivalutare il provvedimento ogni tre mesi. Attualmente è possibile revocare la licenza a titolo preventivo mediante una decisione, ma fino a quel momento il titolare non ha alcuna possibilità di ricorso per via del carattere supercautelare del ritiro forzato. Secondo il Consiglio federale «è di estrema importanza che l’autorità cantonale prenda al più presto la sua decisione». Questo, si legge nel rapporto esplicativo, allo scopo di «garantire una procedura equa».

Anonimato non garantito

Il secondo grande cambiamento concerna la segnalazione da parte di privati in merito a dubbi sull’idoneità alla guida di un’altra persona, una possibilità introdotta con il pacchetto normativo «Via Sicura». In futuro l’autorità competente potrà garantire l’anonimato del segnalante soltanto se quest’ultimo, oltre a farne richiesta, sarà in grado di giustificare un interesse da tutelare. Attualmente, lo ricordiamo, l’autorità cantonale garantisce al segnalante che lo richiede la riservatezza e non rivela la sua identità neppure nel quadro di un procedimento amministrativo. Pur riconoscendone l’utilità, il Consiglio federale ammette che «in rari casi capita che si abusi di questo utile strumento», ad esempio mediante segnalazioni fatte «per cattive intenzioni personali».

La doppia penalizzazione

Arriviamo infine alla questione della doppia penalizzazione di autisti in caso di infrazioni lievi. Per il Consiglio federale, in futuro l’autorità cantonale dovrà poter autorizzare i conducenti professionali a guidare nell’esercizio della propria attività lavorativa anche durante il periodo di revoca, ma solo nei casi di infrazione lieve e se la patente non è stata sospesa più di una volta nei cinque anni precedenti. «Spesso la categoria professionale in parola rischia, oltre alla patente, anche il posto di lavoro», rimarca il Governo. Di qui la proposta di limitare il rischio «affinché la misura abbia conseguenze paragonabili per tutti».

Le due mozioni

Entrambe le modifiche si basano su altrettante mozioni accolte dal Parlamento. La prima, inoltrata nel 2017 dall’allora consigliere nazionale PLR di Appenzello esterno, oggi «senatore», Andrea Caroni; la seconda dalla consigliera nazionale Edith Graf-Litscher (PS). La procedura di consultazione, iniziata ieri, terminerà l’11 agosto 2021.

"Trasgressioni punite con pene eccessive»

«Saluto favorevolmente questa apertura nei confronti degli automobilisti. Non tanto perché vogliamo promuovere una libertà nel bere o nel pigiare sull’acceleratore ma perché la Legge federale è eccessivamente restrittiva se paragonata ad altre», commenta Andrea Andrea Censi, presidente del Fronte automobilisti Ticino (FAT). «Come FAT abbiamo seguito tanti casi di persone che hanno perso il posto di lavoro a causa di una disattenzione di un aperitivo di troppo. Parliamo di trasgressioni punite con pene eccessive». Il presidente del FAT ha accolto positivamente anche il calendario dei dieci giorni: «Lo Stato dà al cittadino delle tempistiche chiare ed è giusto che valgano anche per esso».