Mobilità

Salire in carrozza sarà caro, ma Mister Prezzi tira il freno

Il costo dei trasporti pubblici a livello nazionale aumenterà meno di quanto prospettato ad aprile — L'abbonamento generale di seconda classe sfiorerà i 4 mila franchi — In Ticino invece confermata la stangata annunciata dalla Comunità tariffale Arcobaleno
©Chiara Zocchetti
Luca Faranda
06.07.2023 21:45

Da dicembre viaggiare in treno o in bus costerà di più. Nella corsa al rialzo dei prezzi, negli ultimi mesi sono saliti sul carro (o meglio, in carrozza) anche i trasporti pubblici. Dal prossimo cambiamento d’orario (previsto il prossimo 10 dicembre), molti viaggiatori pagheranno di più abbonamenti e biglietti, ma l’aumento sarà inferiore di quanto previsto.

«I prezzi saliranno in media del 4,5%», annunciava lo scorso 5 aprile Alliance Swisspass,  l’organizzazione che riunisce le imprese di trasporto del Servizio diretto nazionale e le comunità tariffarie regionali. Ora, insieme a Mister Prezzi è stato corretto un po’ il tiro, grazie al raggiungimento di un «accordo amichevole»: l’adeguamento, in media, sarà «solo» del 3,7% (oltre all’incremento di 0,4 punti percentuali dell’imposta sul valore aggiunto a partire dal 2024, dovuto alla riforma dell’AVS).

Occhi puntati sulla II classe

A far storcere il naso, a inizio aprile, era stato soprattutto l’aumento previsto per l’abbonamento generale (AG) di seconda classe dei viaggiatori adulti: dagli attuali 3.860 a 4.080 franchi (220 franchi in più, pari a un incremento del 5,7%). Contrordine. «L’adeguamento del prezzo verrà mitigato, arrivando a costare 3.995 franchi anziché i 4.080 previsti», scrive il Garante per la sorveglianza dei prezzi in una sua newsletter, precisando che l’aumento sarà così del 3,5% (135 franchi in più) rispetto al prezzo attuale.

L’AG per 25.enni costerà 3.495 franchi anziché 3.580 all’anno (ora sono 3.360 franchi). Verranno adeguati anche i costi per il pagamento mensile dell’abbonamento. Per i titolari di un AG, ciò implica uno sgravio di circa 12 milioni di franchi rispetto all’ammontare dei rincari prospettati a inizio aprile. Inoltre, il settore ha deciso di aumentare nel 2024 l’offerta di biglietti risparmio in seconda classe per un valore di almeno 37 milioni di franchi.  Un aumento dei prezzi, tuttavia, era inevitabile a causa dei maggiori costi «per l’energia, la manutenzione, gli ammortamenti e i salari», spiega Alliance Swispass, ricordando che dal dicembre 2016 i prezzi dei trasporti pubblici sono rimasti stabili a livello nazionale.

E in Ticino? «Il Sorvegliante dei prezzi valuta separatamente le tariffe proposte a livello nazionale (presentate da Alliance Swisspass, ndr), da quelle delle singole comunità tariffali. Arcobaleno (che comprende Ticino e Moesano) non è quindi stata inclusa in questi negoziati», ci spiega Bruno Galliker, portavoce di Alliance Swisspass.

Nessun dietrofront in Ticino

Altre comunità tariffarie in Svizzera - come Passepartout (Svizzera centrale) e Libero (Berna) - hanno presentato i loro adeguamenti di prezzo regionali a Mister Prezzi e attualmente sono in corso le valutazioni del caso. «Da Arcobaleno non abbiamo ricevuto nulla», ci dice Beat Niederhauser, capoufficio della Sorveglianza dei prezzi, ricordando che in questo caso non vige l’obbligo di consultare il Garante. Tuttavia, in base alla Legge sulla sorveglianza dei prezzi, «in seguito a una segnalazione possiamo chiedere informazioni per valutare se i rincari sono giustificati», aggiunge Niederhauser.

Un mese fa, Arcobaleno aveva annunciato un aumento del 10% sugli abbonamenti annuali e dell’8-9% per i biglietti. Da noi contattata, la direttrice della Comunità tariffale Arcobaleno, Denise Gioli, conferma che l’aumento ci sarà e non sarà rivisto al ribasso.

Alla ricerca del compromesso

«Alliance Swisspass ci ha contattato, comunicando gli adeguamenti dei prezzi. Abbiamo raccolto le informazioni che giustificassero tale aumento e poi abbiamo cercato di trovare un accordo amichevole, che spesso è il risultato di un compromesso. Se a decidere fossimo stati solo noi, l’aumento sarebbe stato ancora più basso. Ma credo che sia stata trovata una buona soluzione. Soprattutto per chi ha la necessità di spostarsi con i trasporti pubblici, poiché non ha altre possibilità», afferma Niederhauser.

Inoltre, in base alla Costituzione, gli utenti dei trasporti pubblici devono partecipare alla copertura dei costi solo «in misura adeguata». «Riteniamo che i prezzi siano adeguati se coprono interamente i costi quando, in media, la metà dei posti è occupata. Oggi questo risultato è quasi raggiunto nella media nazionale», aggiunge il capoufficio, spiegando che le tariffe resteranno in vigore almeno un anno.