Energia

Se le auto elettriche diventano power bank

Per un anno 50 veicoli alimenteranno la rete elettrica quando sono fermi – L'obiettivo - spiega Mobility - è studiare come queste vetture possano essere utilizzate quali batterie per colmare le carenze di elettricità
©Gabriele Putzu
Ats
06.09.2022 15:01

È partito oggi in Svizzera il primo grande test tecnologico con decine di auto elettriche quali potenziali power bank (batterie esterne caricabili tramite cavo USB). Per un anno 50 veicoli alimenteranno la rete elettrica quando sono fermi.

Al progetto pilota lanciato stamani a Berna partecipano sette aziende, sotto la guida della cooperativa di condivisione dell'auto Mobility. L'obiettivo - spiega quest'ultima in un comunicato - è studiare come le vetture elettriche possano essere utilizzate quali batterie per colmare le carenze di elettricità e rafforzare la stabilità della rete.

Secondo la nota si tratta del primo grande test del genere effettuato dall'industria e dal mondo della ricerca con auto elettriche di serie con ricarica bidirezionale. Per l'esperimento vengono usati 50 veicoli «Honda e» distribuiti su 40 siti in tutto il paese.

Durante i prossimi dodici mesi le aziende coinvolte vogliono, in particolare, raccogliere esperienze in relazione alla tecnica e alle sfide regolatorie. In caso di successo si potrà passare immediatamente all'operatività duratura.

L'idea dietro al progetto denominato «V2X Suisse» è che le auto elettriche - mediamente ferme per 23 ore al giorno, secondo il comunicato - non soltanto consumano energia, ma la posso anche restituire. Le vetture ferme diventano così delle power bank, formando una gigantesca batteria, un po' come un bacino idrico.

In tal modo i gestori della rete di distribuzione elettrica e le economie domestiche possono ricorrere in orari di punta all'energia prodotta dalle auto, mentre queste ultime possono essere ricaricate completamente durante la giornata - ad esempio quando splende il sole - a una tariffa più vantaggiosa, spiega Mobility.

Al progetto aderiscono tra gli altri Honda, il Politecnico federale di Zurigo e l'Ufficio federale dell'energia.