Sei a scuola? Il canton Nidvaldo ha deciso, «niente smartphone»

Il Canton Nidvaldo ne ha abbastanza degli smartphone nelle scuole. E, per questo, ha adottato misure forti. Una, in particolare: il divieto dei telefoni cellulari nelle aule, come annunciato lunedì mattina. L'uso degli smartphone, secondo le autorità cantonali, provoca «distrazioni in classe e nuove sfide nell'interazione sociale degli studenti». Il direttore dell'istruzione Res Schmid, scrive fra gli altri il Tages-Anzeiger, ha motivato così la decisione: «Non vogliamo negare l'utilità dei dispositivi, ma vogliamo che bambini e ragazzi imparino a usarli consapevolmente. Ciò richiede un'osservazione attenta e la protezione da influenze negative».
Le regole sono stabilite in linee guida e si applicheranno a tutti gli studenti delle scuole primarie e secondarie a partire dal 1. agosto 2025. Ancora Schmid: «Certo, scuole e insegnanti sono già intervenuti quando necessario, ma ora hanno una base generale e le norme sono vincolanti per tutti i livelli della scuola primaria.» In particolare, non sarà consentito l'uso di telefoni cellulari, tablet, computer portatili o dispositivi simili nei locali scolastici durante le lezioni e le pause. Potranno essere utilizzati solo se l'insegnante lo consente per scopi didattici o in caso di emergenza.
«Gli insegnanti sono incoraggiati a includere l'uso di tali dispositivi nelle loro lezioni in modo adeguato all'età» ha ribadito Schmid. «Dopotutto, non possiamo chiudere gli occhi di fronte al cambiamento digitale. In particolare, verranno affrontati temi come l'uso sicuro di Internet, la protezione dei dati, il cyberbullismo e la responsabilità personale». Se gli studenti non rispettano il divieto, il dispositivo verrà confiscato fino alla fine della lezione. Chiunque violi ripetutamente le regole dovrà aspettarsi provvedimenti disciplinari. Il cantone ha affermato inoltre che il Dipartimento dell'istruzione riesaminerà il divieto annualmente e, se necessario, lo adatterà ai nuovi standard e ai nuovi modelli di utilizzo.
Si tratta, dicevamo, di una prima storica: in Ticino, venendo a noi, l’Ufficio presidenziale del Centro sta lavorando a un’iniziativa popolare per vietare del tutto i cellulari nelle scuole. «Uno strumento tecnologico sempre più pervasivo» ha evidenziato al riguardo Giorgio Fonio. E che può portare «isolamento, ansia e depressione nei giovani». La proposta, che arriverà nei prossimi mesi, intende dare un giro di vite in questo ambito, stringendo ulteriormente le regole già oggi in vigore nella scuola dell’obbligo. Al momento, come spiegato più volte dal DECS, il Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport, vigono le cosiddette Norme sull’uso dei dispositivi mobili personali nelle scuole medie. Norme che indicano già, tra le altre cose, che «nel perimetro dell’istituto scolastico i dispositivi tecnologici di comunicazione personali, se non spenti, devono essere non visibili e in modalità aereo».