Sei mesi di carcere per l'uomo che aggredì un turista ebreo

Il richiedente l'asilo che l'estate scorsa aveva aggredito un ebreo a Davos (GR) è stato condannato a sei mesi di reclusione. L'uomo non era presente oggi davanti alla corte del Tribunale regionale Prettigovia/Davos a Klosters. La decisione non è ancora definitiva.
La corte ha concesso all'imputato un quarto d'ora di tempo oltre l'orario fissato per il processo per presentarsi. Ma l'uomo, un 24enne algerino, non è apparso. Il ricorso del suo avvocato viene così considerato ritirato.
L'uomo è quindi dichiarato colpevole di discriminazione basata sulla razza, l'etnia o la religione, si evince dal decreto della Procura pubblica grigionese. Questo perché la notte del 23 agosto 2024 ha colpito più volte in faccia un turista ebreo di 19 anni, che stava passeggiando sulla Promenade a Davos.
Oltre alla pena detentiva, all'accusato sono anche state accollate le spese processuali di 765 franchi e circa 3'000 franchi per la sua difesa d'ufficio.
La decisione non è ancora definitiva: nei prossimi dieci giorni è ancora possibile presentare ricorso al Tribunale d'appello retico.
Dopo l'accaduto l'uomo è stato espulso e il 23 settembre 2024 è stato rinviato in Belgio. Al momento non è chiaro dove si trovi, ha indicato oggi la vicepresidente del tribunale, Patrizia Winkler-Rentsch.
«Se il luogo di soggiorno non è noto, la persona viene segnalata per l'arresto nel sistema di ricerca della polizia RIPOL», ha spiegato il capo dell'Ufficio per l'esecuzione giudiziaria dei Grigioni, Mathias Fässler, interpellato da Keystone-ATS. Nel caso di una pena così breve, l'esecuzione non viene trasferita al luogo di residenza e la persona ricercata non viene estradata.
Appena il condannato rimetterà piede in Svizzera e la polizia lo troverà, verrà trasferito nei Grigioni per scontare la pena. Lo stesso procedimento vale per l'altro richiedente l'asilo condannato a due mesi di carcere per aver sputato in direzione dello stesso turista ebreo, senza colpirlo, gridando più volte «free Palestine» (libertà per la Palestina). Secondo Fässler l'uomo è tuttora ricercato.
La Federazione svizzera delle comunità israelite ha dichiarato a Keystone-ATS di essere soddisfatta che l'aggressione antisemita a Davos sia stata classificata a livello giuridico come discriminazione razziale. Per il segretario generale, Jonathan Kreutner, il caso è chiaro: si è trattato di un episodio di odio.
«Tali aggressioni sono profondamente inquietanti e lasciano un senso di insicurezza permanente nella vittima e nella comunità ebraica. È quindi ancora più importante che la giustizia abbia dato un segnale chiaro», ha continuato Kreutner, che spera che gli autori del reato affrontino ora le conseguenze.