«Sfruttare meglio il potenziale del ricongiungimento familiare»

Le persone che arrivano in Svizzera grazie al ricongiungimento familiare dovrebbero essere meglio integrate nel mondo del lavoro. Tra le misure di accompagnamento all'iniziativa popolare «No a una Svizzera da 10 milioni!», il Consiglio federale propone di imporre loro l'obbligo di iscriversi a un servizio di orientamento professionale, universitario e di carriera.
Il ricongiungimento familiare è stato il secondo motivo più frequente di immigrazione nel 2024. L'obiettivo è quello di integrare più rapidamente gli adulti immigrati nel mercato del lavoro, si legge in una nota governativa odierna.
La registrazione presso questi servizi di orientamento sarà di competenza degli uffici cantonali e comunali competenti, quali gli uffici controllo abitanti e gli uffici preposti alla migrazione. Il servizio di orientamento sarà tenuto a invitare le persone interessate a un colloquio per informarle dettagliatamente sulle possibilità di integrazione professionale in Svizzera.
Entro la fine di gennaio 2026, il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) elaborerà un progetto per sancire tale obbligo nella legge. Verrà quindi aperta una consultazione.
Il Consiglio federale vuole anche evitare che i cittadini di Paesi dell'UE o dell'Associazione europea di libero scambio (AELS) assunti nell'ambito della fornitura di personale a prestito, richiedano indebitamente permessi di soggiorno e prestazioni sociali.
Da un'indagine condotta nei Cantoni è emerso che queste persone, impiegate generalmente per un periodo inferiore a un anno, ricevono talvolta permessi di soggiorno anziché permessi di breve durata. L'ordinanza sulla libera circolazione delle persone dovrà quindi essere completata al fine di garantire l'applicazione di regole uniformi in tutti i Cantoni.