Sì, le ossa nel relitto di un DC-3 della Swissair sono effettivamente «resti umani»

Appartenevano effettivamente a un essere umano le ossa ritrovate nel relitto di un DC-3 della Swissair, precipitato nel Lago di Costanza nel giugno del 1957. Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) ipotizza che appartenessero a un passeggero.
Le ossa erano state recuperate lo scorso 11 gennaio da una quadra subacquea dell'associazione di recupero di Romanshorn (TG).
Su richiesta di Keystone-ATS, l'MPC ha fatto sapere oggi che si cercherà chiare se i resti umani appartenessero a una delle quattro persone che all'epoca rimasero disperse. «Visto che tutti i possibili reati penali sono ormai caduti in prescrizione», non saranno tuttavia condotte ulteriori indagini sull'incidente aereo.
ll velivolo Douglas DC-3 HB-IRK della Swissair, precipitò il 18 giugno 1957 nel lago di Costanza nel corso di un volo di esercitazione in cui persero la vita tutte le nove persone a bordo: un istruttore di volo, cinque allievi piloti, due ingegneri e un tecnico. I corpi di quattro membri dell'equipaggio non sono mai stati recuperati.
La maggior parte delle parti dell'aereo erano già state recuperate dal fondo del lago di Costanza nel 1957, sotto la guida di Martin Schaffner, a una profondità di circa 215 metri. Schaffner aveva ripescato dai laghi svizzeri numerosi aerei precipitati durante la Seconda Guerra Mondiale e divenne noto come «Bomber Schaffner».
Il ritrovamento delle ossa è stato annunciato nelle scorse settimane dalla stessa associazione di Romanshorn che l'anno scorso ha fatto due tentativi infruttuosi di recuperare il piroscafo «Säntis», affondato deliberatamente nel lago nel 1933. I resti del DC-3 si trovano sul fondale del lago non lontano dal vecchio battello.