Siemens sopprime 150 impieghi

L'azienda ha deciso di delocalizzare all'estero alcune linee di produzione della sede di Zugo a causa della forza del franco
Ats
15.06.2015 15:36

ZURIGO - Siemens ha deciso di delocalizzare all'estero singole linee di produzione della divisione Building Technologies con sede a Zugo a causa della forza del franco. Lo annuncia il gruppo in una comunicato odierno, aggiungendo che perderanno il posto 150 dipendenti su 500.

Secondo Matthias Rebellius, direttore della divisione attiva nelle tecniche di costruzione, queste misure sono indispensabili per garantire la sopravvivenza del sito. "Il recente apprezzamento del franco ha gravemente pesato sulla nostra competitività. (...) Siamo costretti ad agire perché una grande parte della nostra creazione di valore globale avviene in Svizzera", afferma nella nota.

La produzione deve pertanto essere spostata nelle regioni di vendita, "in modo da essere più indipendenti dalle oscillazioni dei cambi". Bisogna inoltre sfruttare il vantaggio dei paesi con costi salariali più bassi. La più importante misura prevista è il trasferimento di circa il 30% del volume di produzione zughese verso altri stabilimenti di Siemens e ditte esterne. La delocalizzazione dovrebbe iniziare nel gennaio 2016 e concludersi alla fine dello stesso anno.

Il gruppo ritiene di poter in parte ridurre gli effettivi attraverso la diminuzione del numero dei lavoratori temporanei, la fluttuazione naturale e pensionamenti anticipati. Non sarà tuttavia possibile evitare licenziamenti.

Siemens intende comunque restare fedele a Zugo quale centro di competenza globale. Per questo motivo conferma anche i piani di costruzione della nuova sede centrale. Entro il 2018 saranno pronti, oltre al nuovo stabile amministrativo, un edificio per lo sviluppo e la produzione.

In una nota Impiegati Svizzeri esprime dubbi sulla motivazione del franco forte per giustificare la soppressione dei posti. A suo modo di vedere il gruppo è in grado di sopportare un lieve peggioramento dei margini, inoltre vi sono altre soluzioni per far fronte al problema dei tassi di cambio. Il sindacato chiede alla direzione di rivedere la decisione durante la procedura di consultazione in modo da salvaguardare il maggior numero possibile di impieghi.

Critico anche il Syna: nonostante il buon andamento degli affari dall'inizio dell'anno i vertici dell'azienda credono di sapere già che simili tassi di crescita non basteranno più per garantire il futuro del sito. Nel suo comunicato il sindacato fornisce anche cifre concrete riguardo alla soppressione di posti: a suo dire ai 40 impieghi temporanei, 30 prepensionamenti e 20 partenze naturali si aggiungeranno 60 licenziamenti.

Per far fronte all'invigorimento del franco, Siemens Building Technologies aveva già portato, a partire dal 1. aprile, la settimana lavorativa da 40 a 45 ore. Nella Confederazione la divisione dà lavoro a 1'900 persone. Complessivamente Siemens Svizzera conta 3'100 dipendenti.