Svizzera

Sistema d'identificazione: non solo impronte digitali, presto anche il volto

Stando al comunicato di ieri, il Consiglio federale ha approvato un credito di 24,61 milioni di franchi per il progetto "AFIS 2026", visto che l'attuale sistema di impronte digitali AFIS dell'Ufficio federale di polizia (fedpol) dovrà essere rinnovato entro il 2026
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Ats
06.04.2023 11:15

La versione futura del sistema automatico d'identificazione delle impronte digitali dovrà essere in grado di confrontare le immagini del viso, oltre alle impronte digitali e palmari.

Stando al comunicato di ieri, il Consiglio federale ha approvato un credito di 24,61 milioni di franchi per il progetto «AFIS 2026», visto che l'attuale sistema di impronte digitali AFIS dell'Ufficio federale di polizia (fedpol) dovrà essere rinnovato entro il 2026.

L'aggiornamento prevede un modulo che consentirà la corrispondenza delle immagini del volto che, come sottolinea il Governo, non è un sistema di riconoscimento facciale, dato che in Svizzera è una pratica illegale. Piuttosto, il nuovo metodo sarà complementare all'identificazione biometrica delle persone e delle prove sulla scena del crimine, utilizzato perlopiù laddove non siano disponibili impronte digitali o tracce di DNA.

In concreto, la foto di un sospetto potrebbe essere paragonata con le immagini memorizzate in AFIS durante i procedimenti penali, analogamente a quanto avviene per il confronto delle impronte digitali . Per recuperare le foto non saranno contemplate fonti all'infuori di AFIS, come ad esempio le carte d'identità o i profili sui social network. Inoltre, non sarà permesso confrontare le immagini di persone ricercate con le telecamere di sorveglianza in tempo reale.

Stando a quanto comunicato dal Consiglio federale, la base giuridica per la corrispondenza delle immagini facciali esiste dal 2013 e le disposizioni sulla protezione dei dati sono le stesse che valgono per le impronte digitali e i profili del DNA.

Come si evince dal comunicato, fedpol elabora ogni anno più di 340'000 richieste di identificazione, per conto di polizie nazionali e internazionali, nonché delle autorità di frontiera e di quelle competenti in materia di migrazione. L'identificazione automatica delle persone e delle prove sulla scena del crimine sulla base delle impronte digitali e palmari è «un elemento centrale nella lotta alla criminalità», scrive il Consiglio federale.

L'attuale AFIS è stato introdotto nel 2016 ed è stato progettato per funzionare per dieci anni. Da un punto di vista tecnico e contrattuale, quindi, raggiungerà la fine del suo mandato nel 2026.