Stop della Commissione ambiente ai ricorsi contro 16 progetti idroelettrici

La Commissione dell'ambiente, della pianificazione del territorio e dell'energia del Consiglio degli Stati (CAPTE-S) ribadisce che alle associazioni ambientaliste va negato il diritto di ricorso contro i 16 progetti idroelettrici approvati dal popolo nella votazione sulla Legge federale su un approvvigionamento elettrico sicuro con le energie rinnovabili.
L'obiettivo è l'accelerazione delle procedure di autorizzazione per gli impianti di produzione di energia elettrica a partire da fonti rinnovabili. Al momento sussistono ancora numerose divergenze tra il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati, ricorda la segreteria delle commissioni dell'ambiente, della pianificazione del territorio e dell'energia in un comunicato diramato questa sera.
Le discussioni hanno principalmente riguardato sedici grandi progetti idroelettrici, previsti anche in Ticino (progetto del Lago del Sambuco in alta Val Lavizzara) e Grigioni (progetto Chlus nella bassa Prettigovia).
Per quanto riguarda il diritto di ricorso delle organizzazioni, con otto voti contro quattro la Commissione si è espressa a favore dell'esclusione della possibilità per le organizzazioni ambientaliste di ricorrere contro tali progetti.
La minoranza propone di approvare la decisione del Consiglio nazionale, secondo cui i ricorsi contro tali progetti devono essere ammessi soltanto se presentati congiuntamente da tre organizzazioni.
Nell'ambito delle misure di sostituzione e di compensazione per gli spazi vitali d'importanza ecologica la CAPTE-S propone, con otto voti contro cinque, una regolamentazione differenziata applicabile solo alle 16 centrali idroelettriche.
Quando, per motivi oggettivi, non è possibile definire una misura nel contesto dell'autorizzazione edilizia, i Cantoni possono obbligare i progettisti a versare una garanzia. Qualora questi ultimi non riescano ad attuare una misura entro l'entrata in esercizio della centrale, il Cantone utilizza la garanzia versata a tal fine. In tal modo i progettisti rimangono responsabili per l'attuazione delle misure, senza che il progetto subisca ritardi qualora non si sia ancora trovata una soluzione in merito a questi aspetti secondari.