Svizzera, battesimi e matrimoni religiosi in forte calo

Il calo di fedeli nelle Chiese cattolica ed evangelica riformata è proseguito anche l’anno scorso. Ma rispetto a quello molto più forte registrato nel 2023, in coincidenza con la pubblicazione dello studio sugli abusi nella Chiesa cattolica, c’è stata una netta riduzione delle uscite. Il calo per la Chiesa cattolica è stato di 36.782 fedeli (nel 2023 si erano contate 67.497 uscite). Per la Chiesa evangelica riformata, il numero di uscite si è attestato a 32.561 (rispetto alle 39.517del 2023). In entrambe le Chiese, comunque, il numero di abbandoni nel 2024 è rimasto leggermente superiore a quello del 2022. Un confronto pluriennale conferma una tendenza al lento aumento degli abbandoni delle istituzioni religiose. È quanto emerge dalla statistica della Chiesa 2024, presentata dall’Istituto svizzero di sociologia pastorale (SPI) di San Gallo.
Il 2023 è stato una sorta di annus horribilis. Anche la Chiesa evangelica è stata colpita dall’ondata di indignazione e delusione che ha investito in primo luogo quella cattolica per le rivelazioni dello studio pilota sugli abusi commessi dalla seconda metà del secolo scorso. «I membri della Chiesa distanti dalla vita ecclesiale non fanno più distinzioni tra le confessioni. In un certo senso si può parlare di solidarietà ecumenica nel bene e nel male», ha spiegato il direttore dello SPI Arnd Bünker. Per il 2024 si constata da una parte un calo del numero delle uscite, ma dall’altra anche un livello di base delle partenze più elevato, «con il quale, in futuro, bisognerà con ogni probabilità fare i conti».
Nel 2024, la Chiesa cattolica contava 2,73 milioni di fedeli in Svizzera (2023: 2,8 milioni). Da parte sua, la Chiesa riformata ne contava 1,78 milioni (2023: 1,86 milioni). Alle due confessioni appartiene quasi la metà della popolazione residente. Ma, come detto, il calo è stabile. Sullo sfondo, ha aggiunto Bünker, si assiste a un altro fenomeno: non esiste una volontà di conversione da una comunità all’altra ma una tendenza alla «non-versione», vale a dire all’uscita da una comunità in direzione di un’assenza di religione. Oltre agli abbandoni, il calo generale si spiega anche con un numero di decessi maggiore rispetto alle nascite e ai battesimi. Anche questo fenomeno interessa entrambe le confessioni.
Il numero di battesimi e matrimoni religiosi è diminuito, nel solco di una tendenza in atto da diversi anni. Nella Chiesa cattolica, nel 2024, i battesimi sono stati 13.548 (2023: 15.142); in quella riformata sono stati 7.111 (2023: 8.216). Se si comparano queste cifre con il numero di nascite (78.256) emerge un tasso di battesimi del 26,4%. Si constata quindi una «forte rottura della trasmissione familiare della fede e del legame con la Chiesa». Tuttavia, se tiene conto che un certo numero di emigrati cattolici fa battezzare i propri figli all’estero nella località della famiglia d’origine, queste cifre restano un’indicazione importante dell’evoluzione futura della parte della popolazione appartenente alla Chiesa».
Quanto ai matrimoni religiosi, nel 2024 sono stati 1.846 (-17% rispetto al 2023) nella Chiesa cattolica e 1.547 in quella riformata (2023: 1.897). In quest’ultimo caso, i matrimoni religiosi si sono dimezzati rispetto al 2012. In generale, su un totale di 36.769 matrimoni celebrati civilmente, quelli delle due Chiese rappresentano il 9,2%. In cifre assolute le due confessioni sono quasi sullo stesso piano. Oltre alle differenti concezioni del matrimonio, comunque, gioca un ruolo la proporzione più alta nella Chiesa cattolica di persone con origini migratorie. Siccome circa la metà dei matrimoni civili interessa al meno una persona straniera, è probabile che molti matrimoni religiosi siano celebrati all’estero.
Il calo del numero di battesimi e matrimoni suggerisce un ulteriore calo dell’appartenenza alla Chiesa in futuro. Le generazioni più giovani non sono in grado di compensare il numero di coloro che stanno scomparendo; inoltre, l’attaccamento alla Chiesa è meno forte tra i giovani rispetto agli anziani. Viene meno il modello di rinnovamento dei ranghi, in cui i decessi sono compensati dai battesimi e in cui i giovani sono accompagnati fino al matrimonio da un’educazione religiosa. Le Chiese, ha sottolineato Bünker, devono sviluppare nuovi modelli.
E a livello globale? La percentuale di cattolici rimane stabile. Tuttavia, il numero assoluto di membri è in aumento nei continenti in cui la crescita demografica è forte.