Swissgrid firma un accordo per stabilizzare la rete elettrica
Nell'attesa di un accordo duraturo sull'elettricità con l'UE, Swissgrid e i gestori delle reti di trasporto per la corrente dei Paesi vicini hanno stipulato un'intesa, rinnovabile anno per anno, al fine di includere la rete elvetica nella regione europea di calcolo delle capacità Core.
L'accordo, approvato dall'Elcom - ossia la Commissione federale dell'energia elettrica -, migliora la sicurezza della rete e l'approvvigionamento, in vista soprattutto dell'imminente introduzione nello spazio UE della cosiddetta regola del 70%, la cui entrata in vigore è prevista per inizio gennaio 2026.
Questa regola stabilisce che gli Stati UE rendano disponibile almeno il 70% della capacità dei loro elementi di rete per gli scambi tra i Paesi membri. L'esclusione della Svizzera dalle regioni di capacità europee, secondo l'Elcom, potrebbe portare a un aumento dei flussi di corrente non pianificati nella rete elvetica e a una riduzione delle capacità di importazione ed esportazione.
In tale circostanza, per stabilizzare la rete si dovrebbero impiegare le centrali elettriche nazionali che non sarebbero quindi disponibili per l'approvvigionamento. Entrambi i casi comporterebbero svantaggi economici e potrebbero mettere a rischio la sicurezza dell'approvvigionamento.
In concreto, l'inclusione della rete svizzera nel calcolo delle capacità della regione Core significa che gli scambi tra, ad esempio, la Germania e la Francia, vengono ridotti se la rete svizzera dovesse altrimenti essere sovraccarica. I calcoli simulati mostrano anche che, grazie all'inclusione nel calcolo della regione Core, in futuro la Svizzera continuerebbe ad avere in media capacità di importazione simili a quelle precedenti.
L'accordo tecnico garantisce sicurezza soprattutto nel breve termine, mentre nel medio e lungo termine non fornisce una base stabile per un'integrazione sicura e pianificabile nella rete elettrica europea poiché deve essere rinnovato ogni anno. Rimangono incertezze anche per quanto riguarda l'attuazione tecnica, come i criteri per l'adozione di costose misure di decongestionamento che, come altri parametri, vengono stabilite solo nel quadro dell'attuazione, il che a sua volta sottolinea la necessità di un accordo istituzionale globale sull'energia elettrica con l'UE.
Oltre a ciò è già stata avviata la pianificazione della fusione delle due regioni di calcolo delle capacità Italy North (ITN) e Core. Il progetto di fusione avviato nel 2023 dall'autorità di regolazione dell'UE, ACER, potrebbe rimettere in questione quanto raggiunto finora, dato che si renderebbe necessario un ulteriore accordo di cooperazione con la nuova regione.