Tanto caffè, più ginnastica e poche mascherine

(Aggiornato il 6.5.2020 alle 10:37) - L’emergenza sanitaria ha regalato all’ecologista Greta Gysin un primo anno da deputata davvero particolare a Berna. A marzo con la storica sospensione della sessione primaverile, ora con una sessione straordinaria negli spazi di Bernexpo, iniziata lunedì. «C’è un’atmosfera particolare. La sala non ha sicuramente lo charme di Palazzo federale», ci dice. Ma nel centro espositivo la distanza sociale può essere garantita «e pulpiti e microfoni sono disinfettati tutto il tempo». Certo, ammette la deputata, con quei colleghi con cui c’è anche un rapporto di amicizia «diventa difficile ricordarsi ogni volta di mantenere due metri di distanza». Una difficoltà che Gysin nota «un po’ ovunque» nella sessione «extra muros». «È umano».
Bye bye bicchierino di fine giornata
D’altronde anche il bicchierino di fine giornata in un qualche bar del centro città con gli altri politici è stato sacrificato. Ma per fortuna, aggiunge, al centro espositivo il caffè «lo si trova in abbondanza». Non solo. Anche panini sono messi a disposizione dei deputati, a cui però per questo servizio sono stati tolti 30 franchi dalla diaria, come ci informano i servizi parlamentari. Che assicurano che sì, è stato pensato anche ai parlamentari che hanno a cuore la questione climatica: i panini ci sono anche in versione vegetariana.
Anche la posizione è decisamente meno centrale del solito. Non bastano più due passi dalla stazione centrale per arrvare a Palazzo. Per giungere a Bernexpo i deputati devono ancora viaggiare per almeno una ventina di minuti. Ma si tratta di «piccole restrizioni ridicole rispetto a quanto sta passando la popolazione. Le affrontiamo col sorriso», sottolinea Gysin.
È un po’ meno sorridente Lorenzo Quadri. O almeno è quanto percepiamo quando lo chiamiamo durante i dibattiti. «Scusi, eh, devo uscire dall’aula. Con questi grandi spazi ci si mette un’eternità a uscire. Per lo meno si cammina un po’». Al di là dell’esercizio fisico post «lockdown», al leghista la spesa fatta per trasportare le Camere al centro esposizioni bernese per quattro giorni (sono stati messi 3,125 milioni di franchi a preventivo) «sembra sproporzionata». Tutte le decisioni prese almeno fino alla metà del secondo giorno di Camere, sottolinea Quadri, «potevano comunque essere prese dal Consiglio federale». Insomma, per il leghista i deputati tornati a confrontarsi a Berna potevano anche aspettare fino alla sessione estiva, che inizierà il 2 giugno. «Mi sembra si faccia uno show della democrazia, dove prevale la voglia di alcuni di apparire». Anche perché si tratta della sessione «COVID», ma da parte di molti parlamentari le norme igieniche sono prese poco sul serio, fa notare il ticinese: «Da un lato c’è un’attenzione maniacale per l’uso del disinfettante e per le norme d’igiene da parte dei servizi del parlamento, ma dall’altra i deputati formano gruppi, anche numerosi, senza rispettare la distanza sociale e senza mai indossare le mascherine. Sono uno dei tre o quattro deputati che la indossano». Per questa sessione Quadri ha cambiato albergo, avvicinandosi a Bernexpo e evitando i mezzi pubblici: «Così arrivo a piedi». Ancora più esercizio fisico.
Diversa la percezione di Marco Chiesa. Il consigliere agli Stati osserva come «i contatti sono limitati, più veloci e la distanza tra le persone è mantenuta scrupolosamente». Chi parlava di esagerati allarmismi provenienti dal Ticino a marzo, sottolinea, ora si è ricreduto. «Abbiamo immagazzinato molto bene le indicazioni dell’Ufficio federale della sanità». Al democentrista pare di lavorare in una «campana di vetro» e di «giocare in trasferta».
Su e giù
Anche i metodi di voto alle Camere sono cambiati. In entrambe non viene più immediatamente mostrato su schermo chi ha votato cosa, ma è reso noto solo il risultato. Per i «senatori» le cose sono però ancora più diverse di prima: alla Camera alta, in seguito all’approvazione di una proposta votata lunedì, ci si esprime alzandosi in piedi. Che i panini bastino con tutta questa ginnastica?