Tassi d'interesse negativi non esclusi

La Banca nazionale svizzera potrebbe ricorrere alla misura in caso di necessità
Ats
22.05.2013 17:30

BERNA - La Banca nazionale svizzera (BNS) non esclude un cambiamento del tasso di cambio minimo fra euro e franco, e nemmeno di ricorrere a tassi di interesse negativi. "Al momento attuale non sono delle opzioni, ma, se è necessario, questi interventi fanno parte del ventaglio di possibilità" dell'istituto di emissione, ha detto il suo presidente Thomas Jordan ieri sera al Club internazionale dei giornalisti economici a Francoforte, aggiungendo di ritenere il corso del franco ad un livello ancora alto.Contro la forte rivalutazione del franco, nel settembre del 2011 la banca centrale elvetica ha stabilito un tasso di cambio minimo di 1,20 nei confronti della moneta unica europea. Finora la BNS ha difeso con successo questa soglia, intervenendo sul mercato valutario con massicci investimenti. Il corso dell'euro è tendenzialmente in crescita dalla metà di aprile e oggi ha toccato brevemente il massimo da due anni a questa parte, superando la soglia dell'1,2651.Jordan afferma poi che la BNS, di fondo, non ha mai escluso di introdurre tassi direttori di interesse negativi, come fa attualmente la Banca centrale europea (BCE) per far fronte alla crisi del debito pubblico dei paesi dell'area meridionale. "Ciò fa parte dell'arsenale di interventi che finora non abbiamo mai utilizzato".

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