Inquinamento

Trattato mondiale sulla plastica, Svizzera delusa dal fallimento

La Confederazione non è riuscita a ottenere il «proprio» auspicato accordo di Ginevra contro l'inquinamento da plastica
Ats
15.08.2025 08:02

La Svizzera non è riuscita a ottenere il «proprio» auspicato accordo di Ginevra contro l'inquinamento da plastica. Stamani, davanti alle delegazioni degli altri Stati, il capo negoziatore elvetico Felix Wertli ha espresso «delusione» e chiesto una «pausa» per riflettere sul seguito dei negoziati.

«È un momento difficile», ha ammesso il capo della divisione affari internazionali dell'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM). «Non è stato per mancanza di impegno», ha aggiunto, mentre molti paesi hanno criticato il presidente dei negoziati Luis Vayas Valdivieso.

«Abbiamo ottenuto progressi», ha affermato l'ambasciatore. «Ma mancavano i passi significativi necessari» per un trattato che potesse contrastare l'inquinamento da plastica.

Nonostante il fallimento, «i nostri sforzi non possono fermarsi», ha sottolineato Wertli. Tuttavia, dopo tre anni di negoziati in diverse riunioni, ora è necessaria «una pausa» per decidere il futuro approccio.

Il consigliere federale Albert Rösti, capo del Dipartimento federale dell'ambiente (DATEC), è venuto in aiuto alla delegazione svizzera mercoledì sera e ieri per cercare di raggiungere un accordo. Ha moltiplicato gli incontri con i suoi omologhi a Ginevra e partecipato a riunioni in piccoli gruppi.

L'ONU: «Serve una pausa di riflessione»

Inger Andersen, direttrice del Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (UNEP), dopo il fallimento dei negoziati, in una conferenza stampa a Ginevra ha assicurato che l'ONU continuerà a lavorare su questo tema.

Ora è necessario «riflettere» e «riunirsi», ha dichiarato, aggiungendo che gli Stati dovranno esprimere le loro intenzioni. «Il multilateralismo non è mai facile» e «sono stati compiuti progressi».