Treni notturni, «veri e propri hotel su rotaia»

Svizzera, Austria, Germania e Francia hanno siglato una dichiarazione d’intenti per aumentare l’offerta di treni notturni e tratte a lunga distanza. I treni notturni sono, hanno sottolineato i rappresentanti delle autorità politiche e delle ferrovie dei quattro Paesi, una valida alternativa, ben più ecologica, dei voli e dei viaggi in auto. Abbiamo fatto qualche domanda a Patrick Walser, portavoce delle FFS sulla situazione attuale e sul futuro di questo modo di viaggiare.
Come descrivereste lo stato di salute dei treni notturni?
«Sì, nel 2019 abbiamo effettivamente osservato un’importante crescita dell’occupazione nei treni notturni. Complessivamente, rispetto al 2018, nel 2019 il 25% di viaggiatori in più hanno utilizzato i treni notturni. Soprattutto le fasce di età più giovani hanno fatto capo al treno quale mezzo di trasporto sostenibile».
Cosa intendiamo oggi per treni notturni? Ovvero: siamo rimasti alle vecchie cuccette comuni o il concetto è stato in qualche modo modernizzato e forse anche reso più sicuro?
«I treni che le ÖBB metteranno a disposizione e saranno utilizzati insieme alle FFS saranno veri e propri hotel su rotaia; il concetto della cuccetta comune è ormai superato».
Come descrivereste il traffico notturno oggi? In altre parole: quanti treni passeggeri circolano lungo i binari nazionali durante la notte?
«Non comunichiamo il tasso di occupazione. Considerando la crescita esposta nella risposta alla sua prima domanda, riteniamo che il trend sia in salita. Pandemia da Coronavirus permettendo».
È vero che la pandemia, con i voli cancellati o la paura dei viaggiatori di utilizzare gli aerei per il rischio di contagio, ha contribuito a rilanciare questa opzione?
«Il trend era già in atto da qualche tempo. La pandemia, in realtà, non ha contribuito ad un aumentato utilizzo dei treni notturni. Tra marzo e fine giugno 2020 i treni notturni non sono circolati, a causa dei vari lockdown messi in atto in Europa e le conseguenti restrizioni ai confini. Considerata la situazione in continuo divenire, consigliamo di visitare la nostra pagina web dedicata ai viaggi internazionali, sulla quale si trovano le informazioni sempre aggiornate».
Indipendentemente dalla pandemia, si sta lavorando a questa opzione. Cosa l’ha ispirata?
«L’iniziativa nasce da un aumento della richiesta, soprattutto da parte dei più giovani, che vedono nel treno un mezzo di trasporto più sostenibile a livello ecologico rispetto all’aereo. L’aumentata sensibilità ambientale ha sicuramente giocato un ruolo importante in questo accresciuto interesse nei confronti dei treni notturni».
Ora sappiamo che ci sono piani concreti per la linea Zurigo-Colonia-Amsterdam. A che punto sono?
«L’offerta è in fase di definizione e dovrebbe essere implementata a partire da dicembre del prossimo anno».
Le stesse FFS progettano treni notturni per Roma (oltre che per Barcellona, tratta che verrà mesa in servizio nel 2024 ). A che punto siamo in questo caso? Ma soprattutto da dove nasce questa esigenza a fronte anche della presenza di treni giornalieri molto veloci che collegano la Svizzera alla capitale italiana?
«Al momento la tratta Zurigo-Roma è prevista per dicembre 2022. Per quanto riguarda le due destinazioni, l’esigenza nasce dalla richiesta crescente e dal potenziale di crescita della stessa. L’offerta di treni notturni diretti a Roma è pensata soprattutto per chi arriva da Zurigo o da Zurigo via Berna».