Un 2024 positivo per le casse pensioni: più incertezza sul 2025

La casse pensioni hanno archiviato un esercizio 2024 in progressione grazie al buon andamento dei mercati azionari e obbligazionari: stando alla Commissione di alta vigilanza della previdenza professionale (CAV PP), la performance media è stata del +7,4%, a fronte del +5,2% dell'anno precedente.
Le attuali turbolenze sui mercati imputabili ai dazi doganali aggiuntivi annunciati dagli Stati Uniti hanno avuto un impatto nefasto sui fondi pensione nei primi mesi dell'anno corrente, indica una nota odierna della CAV PP. Questa incertezza potrebbe riflettersi negativamente sugli averi di vecchiaia. Se l'esercizio 2025 dovesse chiudersi in rosso, le casse pensioni dovrebbero attingere alle proprie riserve di fluttuazione di valore. Gli istituti che non dispongono di riserve sufficienti sono dunque chiamati a rafforzare la propria capacità di rischio.
Per quanto attiene all'esercizio 2024, il buon andamento delle borse si rispecchia anche sul grado di copertura: quello medio degli istituti di previdenza senza garanzia dello Stato e senza assicurazione completa è salito al 114,7% (2023: 110,3 %) e quello degli istituti degli enti di diritto pubblico con garanzia dello Stato all’88,3% (2023: 84,2 %).
Alla fine del 2024, più del 99% (2023: 93 %) degli istituti di previdenza senza garanzia dello Stato e senza assicurazione completa presentava dunque un grado di copertura pari almeno al 100%.
Grazie alla buona performance media degli investimenti nell'anno sotto esame, anche il tasso d'interesse medio corrisposto sugli averi di vecchiaia degli assicurati attivi è salito, passando dal 2,31% alla fine del 2023 al 3,76% alla fine del 2024.
A titolo di paragone, secondo l'Ufficio federale di statistica nel 2024 in Svizzera il rincaro annuo è stato dell'1,1% (2023: 2,1 %). Nell'anno in esame, su gran parte dei capitali di previdenza è stato quindi corrisposto un tasso d'interesse assai superiore al tasso d'interesse minimo LPP previsto, che per il 2024 è stato pari all'1,25%.
Quest'anno, la CAV PP ha svolto uno stress test per valutare la resilienza del sistema di previdenza. Nel complesso, l'analisi ha mostrato che alla fine del 2024 il sistema era ben preparato per ottemperare ai propri obblighi anche in periodi difficili.
Per quanto attiene al futuro, la CAV PP presterà ancora attenzione agli istituti collettivi e comuni cui sono affiliati circa tre quarti degli assicurati attivi. Questi istituti presentano talvolta strutture complesse e sono confrontati con una certa frequenza a conflitti d'interesse.
La CAV PP ha individuato diversi settori del sistema di previdenza in cui è necessario un intervento a livello legislativo. Tra questi rientra la definizione esplicita di una vigilanza incentrata sui rischi, che comporterà l'obbligo per gli istituti di fornire informazioni in funzione del proprio profilo di rischio.
Inoltre, il rapporto degli uffici di revisione è considerato insufficiente; per questo si sta vagliando una modernizzazione delle disposizioni concernenti la verifica e il rapporto.