Un minorenne su quattro riesce a procurarsi l'alcol

In Svizzera l'alcol viene (ancora) venduto illegalmente ai minorenni. È quanto emerge dal rapporto nazionale di Dipendenze Svizzera relativo al 2024.
Quanto spesso accade che vengano vendute bevande alcoliche a minorenni che non hanno ancora raggiunto l’età legale minima per acquistarle? Con quale frequenza vengono effettuati controlli dell’età? Quali sono i fattori all’origine delle vendite illecite? Per rispondere a queste domande, ogni anno organismi pubblici, associazioni e organizzazioni private effettuano migliaia di «test d’acquisto» allo scopo di accertare il rispetto delle regole e delle leggi in materia di protezione della gioventù e di sensibilizzare gerenti e personale dei punti vendita.
Un quarto dei punti vendita testati lo scorso anno ha venduto alcolici a giovanissimi: nei negozi e nei ristoranti viene consegnato nel 25,2% dei casi, mentre la stragrande maggioranza degli ordini online viene soddisfatta. «I tassi di infrazione stanno diminuendo solo molto lentamente da diversi anni».
I dati
Nel 2024 sono stati commissionati o effettuati oltre 10.500 «test d’acquisto» da parte della Confederazione, dei Cantoni, dei Comuni, delle istituzioni e delle aziende private, compresi i grandi distributori. Su richiesta dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), Dipendenze Svizzera ha redatto un rapporto sui risultati di questi acquisti per tutta la Svizzera. Nel complesso, i risultati mostrano solo un leggero miglioramento rispetto al 2023.
Nei punti vendita «fisici», birra, vino o alcolici sono stati venduti illegalmente ai giovani nel 25,2% dei casi (2023: 27,3%). I tassi variano nel corso degli anni, ma nel complesso stanno diminuendo molto lentamente. Il personale di vendita o di servizio ha chiesto esplicitamente l'età e/o il documento di identità nel 78,4% dei casi (2023: 78,2%). «In quest'area non ci sono stati miglioramenti rispetto all'anno precedente». Esistono differenze tra i diversi tipi di punti vendita: le stazioni di servizio hanno il tasso più basso di infrazioni, con il 19,7% di vendite illegali. Seguono le catene di negozi e la grande distribuzione (25,1%), quindi i ristoranti e i bar (31,2%). Il tasso di infrazioni è più alto in occasione di eventi (35,7%) e ancora più alto in bar e pub (43%).
I «test d’acquisto» online rivelano ancora grandi lacune, ma il numero di quelli effettuati nel 2024 è troppo esiguo per consentire un confronto con gli anni precedenti. Tuttavia, i risultati mostrano che nella stragrande maggioranza dei casi gli alcolici continuano a essere venduti ai minori e che la legge non viene praticamente rispettata. Nella maggior parte dei casi, l'età non viene controllata al momento dell'ordine o della consegna.
«I test non bastano, servono nuove sanzioni»
Dipendenze Svizzera fa notare che prima dell'entrata in vigore del nuovo articolo della Legge federale sulle derrate alimentari e gli oggetti d'uso, prevista per il 1. ottobre 2024, pochi Cantoni disponevano di un quadro giuridico che consentiva loro di sanzionare un'azienda che avesse venduto illegalmente alcolici a un giovane durante un «test d'acquisto». Di conseguenza, il tasso di infrazioni non è praticamente diminuito negli ultimi anni, nonostante il gran numero di test effettuati per sensibilizzare l'opinione pubblica. «D'ora in poi, tutti i Cantoni potranno sanzionare i punti vendita trasgressori. I Cantoni hanno ora a disposizione opzioni più semplici per far rispettare il limite di età», afferma Tania Séverin, direttrice di Dipendenze Svizzera. «Per proteggere i giovani, ora devono applicarle sistematicamente».
Migliore supporto per il personale
«Con le casse affollate o in situazioni di stress al ristorante, si possono commettere errori nella stima dell'età dei clienti», ammette la Fondazione Dipendenze Svizzera. «Per evitare queste situazioni, la presentazione automatica di un documento d'identità è richiesta fino a 30 anni in Finlandia e fino a 21 o 25 anni in Gran Bretagna. Alle feste e nei bar, l'uso di braccialetti di colori diversi per indicare l'età si è dimostrato efficace. Le piattaforme di vendita online, in particolare, devono intensificare i controlli e mettere in atto sistemi efficaci di verifica dell'età, ad esempio richiedendo un documento d'identità digitale per confermare l'età dell'acquirente».