Pandemia

Vaccini Covid: 370 domande di indennizzo, una accolta

«Non è possibile stabilire alcun nesso causale tra la COVID-19 e il numero dei ricoveri ospedalieri»
© CdT/ Chiara Zocchetti
Ats
15.05.2025 16:06

Finora, delle circa 370 domande di indennizzo e/o riparazione morale per presunti danni alla salute a causa dei vaccini anticovid giunte alla Segreteria generale del Dipartimento federale dell'interno ne è stata approvata solo una.

Lo indica il Consiglio federale rispondendo a un'interpellanza di Felix Wettstein (Verdi/SO) in cui il deputato chiede ragguagli sugli effetti indesiderati dei vaccini contro il coronavirus, in particolare miocarditi, trombosi venosa sinusale e sindrome di Guillain-Barré SGB.

In merito agli indennizzi, previsti dalla Legge sulle epidemie, ad oggi una persona è stata indennizzata, precisa l'esecutivo. Due domande sono state respinte per mancanza del nesso di causalità tra la vaccinazione e il danno alla salute e 270 per motivi formali, ad esempio a causa della documentazione insufficiente del danno alla salute.

Stando al governo, durante la pandemia in Svizzera sono stati impiegati principalmente i vaccini Pfizer e Moderna. La miocardite è un effetto collaterale riconosciuto di questi due vaccini (complessivamente 454 notifiche di casi sospetti in Svizzera).

La trombosi venosa sinusale e la SGB sono rischi legati al vaccino Janssen (con rispettivamente due e tre casi sospetti notificati), ma non confermati per Pfizer e Moderna. Per due casi sospetti notificati di SGB non è noto il tipo di vaccino.

L'analisi dei dati dal 2010 al 2023 in relazione alle ospedalizzazioni con SGB come diagnosi principale o secondaria evidenzia un aumento del numero di casi (433 nel 2010 e 642 nel 2023). Tra il 2020 e il 2021, il numero di casi è diminuito leggermente, passando da 574 a 552. Nel 2022, i casi sono aumentati arrivando a 621 e tra il 2022 e il 2023 si è verificato un ulteriore moderato incremento pari a quasi il 3,5%.

Secondo il Consiglio federale, durante e dopo la pandemia «non si osserva alcuna tendenza inequivocabile nell'andamento del numero dei casi». Sulla base di queste cifre, sottolinea l'esecutivo, «non è possibile stabilire alcun nesso causale tra la COVID-19 e il numero dei ricoveri ospedalieri. A tal fine sarebbe necessaria un'analisi più dettagliata dei singoli casi».