«Vanno multati i conducenti che guidano troppo adagio»

Anche guidare troppo piano può costare caro. 780 franchi, nel caso di un automobilista bernese fermato dalla polizia ai piedi dello Julier con una coda di 175 veicoli dietro di sè (li ha contati la polizia). L’automobilista aveva percorso i tornanti del passo con particolare cautela, non perché bernese ma per tutelare il cavallo che trasportava nel rimorchio. Dietro di lui però un altro utente della strada si era spazientito e aveva allertato la polizia, che a Tiefencastel ha fatto accostare il capofila del corteo e gli ha appioppato una bella multa.
È una vicenda piuttosto inusuale, tanto che è finita sul Blick. Nella stragrande maggioranza dei casi, invece, gli automobilisti «lumaca» non finiscono né sui giornali, né nelle maglie della polizia. In Svizzera non esistono limiti minimi di velocità e solo chi intralcia o mette in pericolo gli altri utenti della strada può essere sanzionato.
Per la fluidità del traffico
Un laissez faire sgradito al consigliere nazionale Walter Gartmann (UDC/SG), che tramite una mozione chiede al Consiglio federale di agire con maggiore fermezza. Per esempio, attraverso dei messaggi radio o SMS rivolti a chi guida troppo piano, con un’app oppure anche con dei radar. «I conducenti lenti sulle nostre strade dovrebbero essere educati e sanzionati allo stesso modo di quelli che guidano a velocità eccessiva», sostiene Gartmann, che giustifica la sua richiesta con la volontà di fluidificare il traffico e ridurre gli ingorghi.
«La fluidità del traffico è ovviamente un valore da difendere e sostenere – reagisce Simone Gianini, presidente dell’Automobile club svizzero (ACS) e consigliere nazionale PLR -. Ma non credo che la soluzione consista nel caricare la legge di un’ulteriore fattispecie contravvenzionale contro gli automobilisti. Esistono già regole applicabili nei confronti di chi intralcia intenzionalmente il traffico, senza bisogno di installare radar che misurino velocità ridotte, nella stragrande maggioranza dei casi imposte dalla situazione e non volute».
Oltretutto non sarebbe facile verificare gli eccessi di lentezza. Perché se un automobilista corre a 180 km/h non sarà mai giustificabile. Ma chi procede molto al di sotto dei limiti potrebbe anche essere stato indotto da fattori esterni. La lentezza non è per forza una scelta deliberata.
Perché si va lentamente?
«C’è sempre un qualche UDC che salta fuori con una qualche idea stramba – dice Bruno Storni, presidente dell’Associazione traffico e ambiente (ATA) e consigliere nazionale PS -. A me pare che in autostrada sia il traffico a regolare la velocità. Poi può capitare che qualcuno non vada a 120 km/h, ma non credo che gli si possa addebitare la responsabilità della congestione della rete stradale».
Piuttosto, sostiene Storni, sarebbe utile chinarsi sui motivi per i quali molti automobilisti procedono in maniera discontinua. «Nel flusso della circolazione c’è chi telefona, chi chiacchiera, chi mangia, chi sogna – osserva Storni -. Siamo esseri umani, non siamo dei robot, non siamo sempre concentrati al 100%. Io credo che si potrebbero magari fare più controlli sull’uso del telefonino alla guida. Non solo perché è vietato ma perché è un comportamento pericoloso, che fa perdere preziosi secondi di reazione. Se un certo tipo di incidenti non diminuisce è proprio perché il divieto di telefono alla guida non viene rispettato».
In questo senso è curioso che Gartmann ipotizzi di avvertire i conducenti troppo lenti con un messaggio sui loro telefonini. Il rischio è che, per consultare il messaggio, finiscano per rallentare ulteriormente. O sbandare.
Informare e sensibilizzare
«Sarebbe più utile investire nella prevenzione e nell’informazione – interviene Maurizio Principalli, vicepresidente della sezione ticinese dell’Associazione svizzera maestri conducenti (ASMC-TI) -. Ci sono diversi cartelloni in autostrada che ricordano di mettere la cintura, io credo che potrebbero anche ricordare di non occupare la corsia di sinistra se non si sta superando. È un comportamento che vediamo troppo spesso in autostrada e che nuoce alla fluidità del traffico. Bisogna ricordare che si guida sulla destra. La corsia di sinistra è una corsia di sorpasso».
Dopodiché, se ognuno utilizzasse le corsie in maniera corretta, verrebbe meno anche la necessità di introdurre limiti minimi di velocità. «A volte si crede che in autostrada ci sia un limite minimo di 80 km/h perché possono entrarci solo i veicoli che raggiungono tale velocità – spiega Principalli -. In realtà un limite minimo non esiste ed è giusto così. Perché se per esempio un veicolo ne traina un altro in panne deve poter precedere anche più lentamente. L’importante è non intralciare il traffico e ostacolare gli altri utenti della strada. Un risultato che si può raggiungere con la prevenzione prima che con le sanzioni».