Sanità

Verso la fine della libera scelta del medico

Il Parlamento è per l'allentamento dell'obbligo di contrarre – Le casse malati in futuro potranno decidere con chi lavorare
© CdT/Gabriele Putzu
Giovanni Galli
13.03.2025 22:59

Oggi le casse malati sono obbligate a rimborsare tutti i fornitori di prestazioni autorizzati, siano essi medici o ospedali. In futuro non lo saranno più. In concreto, a determinate condizioni, gli assicuratori potranno scegliere con chi collaborare. Questo significa che la libera scelta del medico (e di altri fornitori) verrebbe molto limitata. Un primo passo concreto in questa direzione lo ha fatto il Parlamento, approvando una mozione del «senatore» Peter Hegglin (Centro/ZG) che chiede di allentare l’obbligo di contrarre nella LAMal. Dopo gli Stati, ieri è stato il Nazionale a dare il suo assenso, con 113 voti contro 72 e 6 astenuti. Secondo la maggioranza, questa misura consentirà una diminuzione dei costi sanitari. Oggi, rileva l’autore della mozione, per l’autorizzazione sono rilevanti esclusivamente criteri formali come certificati di qualificazione professionale o requisiti per l’infrastruttura. Nella prassi, i requisiti di qualità ed economicità della fornitura di prestazioni giocano soltanto un ruolo secondario. I fornitori di servizi sono ampiamente liberi di scegliere dove operare, ciò che porta a concentrazioni in alcune aree e a una fornitura insufficiente in altre. Ora il Consiglio federale dovrà tradurre la richiesta del Parlamento, che accorda un maggior potere alle casse malati, in provvedimenti concreti. La sinistra si è opposta. «Se eliminiamo o allentiamo l’obbligo di contrarre, diamo agli assicuratori il potere di decidere quali medici e ospedali sono autorizzati a curare i pazienti, con una selezione che dà priorità alla redditività economica rispetto alla competenza», ha detto Brigitte Crottaz (PS/VD). La ministra della Sanità Elisabeth Baume-Schneider, pure lei contraria (al apri dei direttori cantonali della Sanità), ha parlato di «cambio di paradigma» e ricordato come il legislatore abbia già recentemente rafforzato il ruolo dei Cantoni nella gestione dell’offerta. Concretamente, dal 1. luglio 2021 i Cantoni sono formalmente competenti per l’ammissione di tutti i fornitori di prestazioni nel settore ambulatoriale. Inoltre, i Cantoni devono stabilire un numero massimo di medici in almeno un ambito di specializzazione e in una regione. Questo sistema, ha obiettato il relatore Thomas de Courten (UDC/BL) non sta producendo gli effetti sperati. Alla luce dell’aumento dei costi e delle prestazioni bisogna intervenire per rendere più efficiente l’erogazione dei servizi sanitari. Andranno comunque rispettati parametri, come la garanzia dell’assistenza sanitaria i requisiti di qualità ed economicità.

Il cambiamento non piace affatto negli ambienti medici. A livello nazionale non si esclude il referendum. «Da un lato la politica lamenta la carenza di medici e poi vuole limitare il numero di quelli che lavorano a carico della LAMal», dice da parte sua il presidente dell’OMCT Franco Denti. «Non ha una visione e dà troppo potere alle casse malati. Finché continuerà a occuparsi di tariffe e di numero dei medici finirà col distruggere il sistema sanitario».