«Via tutte le restrizioni, anche l’obbligo di mascherina»

Non c’è unanimità tra i partiti in merito alle proposte formulate dal Consiglio federale - in consultazione fino ad oggi - di eliminare le restrizioni imposte per lottare contro il coronavirus. L’UDC le vorrebbe ad esempio sopprimere tutte in un sol colpo, mentre il PS è per un approccio a tappe.

In una presa di posizione trasmessa a Keystone-ATS, la co-segretaria generale dei Verdi liberali Julie Cantalou ritiene che un’apertura completa sarebbe associata a rischi e potrebbe aumentare la circolazione dei virus. «È importante prevenire un effetto yo-yo», sostiene.

Nicolas Haesler, portavoce dei socialisti, afferma che il partito preferisce un approccio graduale. Il PS e il PVL auspicano che l’obbligo di indossare la mascherina venga mantenuto nelle aree interne accessibili al pubblico e su bus e treni. «La pandemia continua, i timori delle persone che non possono essere vaccinate e i problemi legati al Long COVID vanno presi sul serio», sostiene Haesler.

L’Alleanza del Centro accoglie con favore i passi previsti verso l’apertura. I fattori determinanti non devono però essere le risposte alla consultazione, ma la situazione epidemiologica.

Se la situazione dovesse continuare a migliorare nei prossimi giorni, ulteriori allentamenti negli incontri privati o nell’obbligo del pass COVID dovrebbero essere decisi rapidamente, afferma il partito. Lo stesso dicasi per il traffico transfrontaliero.

Per l’UDC, invece, le restrizioni legate alla pandemia «hanno perso le loro ultime giustificazioni». I democentristi chiedono al Consiglio federale di revocarle immediatamente, obbligo di indossare la mascherina compreso, e «di restituire agli svizzeri le loro libertà e la loro responsabilità individuale». L’UDC chiede inoltre un esame approfondito della politica COVID del Consiglio federale.