Povertà

Zurigo, da cara a impagabile

Da sempre fra le località più costose al mondo, con gli attuali aumenti dei prezzi vivere nella locomotiva economica della Svizzera diventa un privilegio per pochi — Andreas Reinhart di Caritas: «Ci aspettiamo che molte persone facciano fatica ad arrivare alla fine del mese nei prossimi anni»
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Zurigo, lunedì mattina. Su uno degli affollati tram spicca la voce di una turista: «Certo che a Zurigo ormai si vedono solo espatriati e bancari». Un commento spontaneo che trova ad ogni modo conferma nelle osservazioni degli esperti. Nella città più grande della Svizzera sembra esserci infatti sempre meno spazio per chi non può permettersi gli alti costi che viverci comporta. Una situazione che l’aumento dei costi energetici e dei premi di cassa malati potrebbe esasperare.

In Svizzera sono 722.000 le persone colpite da povertà. Un fenomeno di cui si parla poco nella ricca Confederazione. Ancora meno a Zurigo, una delle città più care al mondo. Non esistono statistiche ufficiali sulla povertà nel Canton Zurigo. Tuttavia, avverte Caritas, il numero di persone che hanno ricevuto prestazioni sociali nel 2020 (queste le ultime cifre citate dall’ente) hanno avuto bisogno di un aiuto statale in quanto il loro reddito era inferiore al minimo di sussistenza. Trattasi del 7,1% degli abitanti di Zurigo, ovvero 108.791 persone che hanno ricevuto assistenza sociale, prestazioni complementari all’AVS/AI o un anticipo alimenti. Un tasso leggermente superiore a quello dell’anno precedente, mentre la percentuale degli abitanti che hanno ottenuto assistenza sociale nel 2020 era uguale a quello dell’anno precedente, pari al 3,1% (48.160 persone, di cui quasi 15.000 minorenni). Studi, sottolinea Caritas, dimostrano però che i poveri sono più di quanto non mostrino le cifre. Si stima infatti che il 30-50% degli aventi diritto non riceva aiuti. Il numero di persone colpite dalla povertà nel Canton Zurigo è quindi con ogni probabilità molto più alto.

Code infinite per cibo gratuito

Tornando al capoluogo, che le cose qui vadano peggio per un numero sempre più grande di persone lo confermano anche le code nei punti di distribuzione di cibo gratuito, che stanno raggiungendo nuovi record di lunghezza. A comprovarlo, di nuovo, nessuna cifra ufficiale, ma la testimonianza delle associazioni caritative. «Non abbiamo abbastanza cibo per tutte le persone che ne hanno bisogno», ha affermato Sabrina Munz, portavoce di Schweizer Tafel (Tavola Svizzera) citata dal Blick. L’associazione raccoglie generi alimentari non più adatti alla vendita ma in perfetto stato, e li distribuisce a chi non può permettersi di andare a comprarli al supermercato. 

Dopo gli anni della pandemia, con gli attuali aumenti dei prezzi, dei premi di cassa malati – nel canton Zurigo il premio medio mensile su tutte le classi di età nel 2023 passa da 304,5 a 326 franchi (+7% circa) – e la crisi energetica, oltre alla fascia più povera della città anche il ceto medio è messo in difficoltà. «Tendenzialmente ci aspettiamo che, visto l’aumento del costo dell‘energia, molte persone facciano fatica ad arrivare alla fine del mese nei prossimi anni, al più tardi con il conteggio delle spese accessorie per il 2022», afferma Andreas Reinhart, portavoce di Caritas Zurigo. 

E questo mentre gli alloggi, nella città sulla Limmat, sono sempre di più un privilegio per poche persone con un reddito molto alto. Lo ha dimostrato bene un rapporto dell’ufficio delle imposte della Città analizzato la scorsa estate dal Tages-Anzeiger. Mentre la popolazione è cresciuta del 9,6% tra il 2002 e il 2018, le entrate fiscali della città sono aumentate del 42%. Un aumento dovuto al fatto che il numero di residenti con stipendi particolarmente elevati è aumentato in modo significativo. Il numero di persone che pagano più di 150.000 franchi di tasse è più che raddoppiato, raggiungendo le 19.000 unità nel periodo in esame. Questo gruppo rappresenta quindi il 7% dei contribuenti.

Al contempo, il numero di abitanti con un reddito compreso tra 20.000 e 60.000 franchi si è ridotto in modo significativo, passando da 106.000 persone nel 2002 (all’epoca il 45% di tutti i contribuenti) a 97.000 persone nel 2018 (37%).

La percentuale di coloro che pagano meno di 20.000 franchi di tasse, invece, è rimasta invariata, intorno al 23%. Questa fascia comprende principalmente studenti. In proporzione, spiega il Tages-Anzeiger, possono rimanere in città perché probabilmente ricevono spesso il sostegno dei genitori e beneficiano di appartamenti a prezzo ridotto.

Chi ha più difficoltà è chi guadagna poco, almeno per gli standard della città. Cioè molto meno del salario mediano di 8.000 franchi. Una categoria in via d’estinzione a Zurigo, presumibilmente perché spesso non possono più permettersi una vita dignitosa in città.

Aumentano gli stranieri ricchi

Anche la popolazione straniera residente a Zurigo è cambiata in modo significativo nel corso degli anni. Ad esempio, il numero di persone provenienti dallo Sri Lanka, dalla Bosnia o dal Portogallo si è ridotto di molto. A Zurigo si trasferiscono invece sempre più stranieri provenienti da Paesi più ricchi come Francia, Stati Uniti o Cina. «Il costo degli alloggi a Zurigo è un problema da molto tempo», continua Andreas Reinhart. Basti fare un giro su piattaforme come homegate.ch: nei pressi della Langstrasse, appartamenti da 65 metri quadrati (2,5 - 3,5 camere) costano quasi 3.000 franchi al mese. In alcuni casi cucina e bagno risalgono ancora agli anni ‘80. «Ecco perché la classe medio-bassa si sposta nell’agglomerato e in campagna». La città sulla Limmat, da cara sta diventando impagabile.