Cambiamenti climatici

Temperature bollenti e false notizie

Le temperature estive continuano ad essere particolarmente alte in Europa e, negli ultimi giorni, sono finite al centro di alcuni casi di disinformazione
© CdT/Chiara Zocchetti
Facta.News
14.07.2022 16:00

Le temperature estive continuano ad essere particolarmente alte in Europa e, negli ultimi giorni, sono finite al centro di alcuni casi di disinformazione. Il riscaldamento climatico e la crisi globale ad esso collegata è infatti da tempo uno dei temi su cui la disinformazione si concentra di più. Che cosa è stato detto di sbagliato? Scopriamolo insieme. 

Giugno 2022 non è stato il 17° giugno più caldo dal 1990, ma il 3°

Su Facebook c’è chi ha sostenuto che giugno 2022 non sarebbe stato un mese eccezionale per le alte temperature registrate, dal momento che tra il 1990 e oggi ci sarebbero stati sedici mesi di giugno più caldi dell’ultimo. 

In realtà, si tratta di una notizia falsa legata ad una errata interpretazione dei dati. 

Per verificare questa notizia i dati più affidabili a nostra disposizione sono quelli raccolti dal Copernicus Climate Change Service (C3S). Si tratta di un servizio fornito dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (Ecmwf), legato alla Commissione europea.

Secondo i dati forniti da C3S le temperature di giugno 2022 nel mondo sono state di 0,32°C superiori rispetto alla media globale registrata tra il 1991 e il 2020. Gli unici due mesi di giugno registrati con temperature globali più alte sono stati nel 2019 e nel 2020. Se invece guardiamo alla sola Europa, l’unico mese di giugno più caldo di giugno 2022 è stato nel 2019. 

No, la temperatura globale non è rimasta ai livelli 1978-2000

Tra i cavalli di battaglia dei negazionisti climatici c’è anche la falsa teoria secondo cui la temperatura globale odierna sarebbe in sostanza invariata rispetto a quella registrata tra il 1978 e il 2000. 

In realtà, la scienza è concorde nel ritenere che tra i cambiamenti climatici più evidenti ci sia il cosiddetto “riscaldamento globale” e, quindi, l’incremento delle temperature medie della superficie del nostro Pianeta, non riconducibile a cause naturali e in gradi di condizionare diversi fenomeni naturali. Siccità, alluvioni e scioglimento dei ghiacci sono solo alcuni di questi. 

Dal 1880, stando a quanto riportato dalla Noaa, l’agenzia federale americana che si occupa di oceanografia, meteorologia e climatologia, la temperatura della Terra è aumentata di 0,08°C per decennio, mentre dal 1981 di 0,18°C per decennio. Il 2020 è stato il secondo anno più caldo mai registrato. Non è quindi vero che le temperature sono rimaste invariate.

I filmati dei bacini idrici pieni d’acqua non smentiscono l’emergenza siccità

Negli ultimi giorni sui social network sono state pubblicate foto e video che mostrano alcuni bacini idrici presenti in Italia. Poiché all’interno dei bacini è presente acqua, le immagini smentirebbero, secondo alcuni, l’emergenza siccità denunciata dal governo.

In realtà, la presenza di acqua non è di per sé un segnale di buona salute per un bacino idrico. 

Come ha spiegato a Facta il ricercatore dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) Stefano Mariani, «l’errore di fondo è pensare che la siccità, ovvero un deficit di precipitazione, equivalga all’assenza di acqua nei laghi e nei fiumi e non è così». Mariani ha precisato che si parla di siccità idrologica per un corso d’acqua quando i suoi livelli non sono in una situazione di «“normalità” rispetto ad una climatologia di riferimento costruita sui dati osservati in quella specifica porzione di corso d’acqua», risultando inferiori rispetto alla media di riferimento. Quanto più i dati si discostano dalla media, tanto più è grave la condizione di siccità.

Oggi in Italia l’emergenza siccità è reale, come ad esempio dimostrato dalla condizione in cui si trova il fiume Po: tutti i dati relativi alle portate di acqua sono al di sotto dei minimi storici

Come mai ci troviamo in questa situazione? Secondo Mariani il problema principale sono le scarse precipitazioni degli ultimi anni e la poca neve degli scorsi inverni, scioltasi troppo rapidamente a causa delle alte temperature. Tutto ciò ha portato ad un ingrossamento precoce dei fiumi e a un esaurimento rapido dell’acqua.

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