Tentata strage alla Commercio: il Kalashnikov rimarrebbe in vendita

BELLINZONA - Anche in caso di approvazione, il prossimo 19 maggio, del decreto sulle armi il modello di Kalashnikov trovato in casa del giovane che pianificava una strage alla Commercio «sarebbe ancora in commercio nelle versioni semiautomatiche». È quanto precisa il Consiglio di Stato rispondendo ad un’interrogazione presentata dal deputato PLR Matteo Quadranti. In particolare, il Governo evidenzia come «a cambiare sarebbe unicamente la loro categoria, a dipendenza della capacità del caricatore di cui saranno dotate. Le armi semiautomatiche con caricatore a grande capacità saranno infatti considerate vietate e quindi acquisibili unicamente tramite l’ottenimento di un’autorizzazione eccezionale. Al fine di evitare fuorvianti strumentalizzazioni va in ogni caso evidenziato che le citate autorizzazioni eccezionali, benché sottoposte a condizioni più restrittive, verranno comunque rilasciate se il richiedente adempirà a tutti i requisiti di legge». Sollecitato invece sul luogo di acquisto delle armi rinvenute nell’abitazione del 19.enne, l’Esecutivo precisa come dal momento che «la procedura penale non è ancora sfociata nel pubblico dibattimento e in virtù del segreto istruttorio» non si possono fornire informazioni in merito.
Per contro, nella sua risposta il Consiglio di Stato rassicura sul fatto che «già attualmente, le verifiche atte a comprovare l’idoneità della persona che vuole acquistare un’arma non si limitano all’estratto del casellario giudiziale». Nel dettaglio «non viene rilasciato un permesso d’acquisto di armi e parti essenziali di armi, se le persone danno motivo a ritenere che possano esporre a pericolo sé stessi o terzi».