Terraneo: «Loro più grintosi, non possiamo vivere sugli allori»

Molle, svogliato, irriconoscibile rispetto alle ultime uscite. Due giorni dopo aver brillantemente vinto in casa della capolista Davos - prima squadra a riuscirci in questa stagione - l’Ambrì Piotta ha mostrato uno dei suoi volti peggiori contro il Rapperswil, davanti all’incredulo pubblico della Gottardo Arena.
I tifosi si sono ben presto spazientiti nell’osservare un atteggiamento così passivo. Nella situazione in cui si trova, l’HCAP non può affatto permettersi serate così, nelle quali è la squadra meno affamata in pista.
Invece è successo. E la Curva lo ha notato: «Noi vogliamo gente che lotta», ha cantato a più riprese il popolo della Sud.
Dalle tribune, invece, è arrivato qualche fischio.
Reduci da 8 sconfitte nelle ultime 9 partite, i sangallesi hanno avuto vita facile, segnando 5 reti con i loro primi 15 tiri.
Dopo 6’16’’, favoriti dalle marcature leggere della coppia Zgraggen-Bachmann, i Lakers erano già avanti 2-0, costringendo Eric Landry a chiamare il time-out.
Al 10’07’’, dopo il 3-0 in contropiede di Strömwall, scattato dopo un disco perso da DiDomenico, il coach leventinese ha preso un’altra decisione forte: fuori Gilles Senn (che dopo due partite in panchina è dunque tornato a giocare con una misera percentuale di parate del 57,14%) e dentro Philip Wüthrich, tra i protagonisti delle ultime due vittorie biancoblù.
I padroni di casa si sono lentamente stabilizzati, ma alla fine del primo tempo hanno sprecato 4 minuti consecutivi di superiorità numerica, giocati malissimo, senza praticamente mai installarsi in zona d’attacco.
Possiamo solo immaginare il discorso fatto dal tecnico québécois nella pausa.
Reazione sterile
Nel periodo centrale l’Ambrì ha subito superato un’inferiorità numerica, poi ha finalmente iniziato a spingere, creandosi diverse buone occasioni e andando a sbattere contro Nyffeler.
Ma dopo un altro power-play sprecato alla mezz’ora, i leventinesi si sono spenti.
E il Rappi ne ha approfittato. Wetter, già autore di due assist sui primi due gol, ha intercettato un brutto rilancio di Heed, andando a firmare il 4-0 sul filo del fuorigioco.
Poco dopo, con la difesa biancoblù imbalsamata, Zangger ha realizzato la quinta rete.
Nella terza frazione, Miles Müller ha addolcito la pillola con l’1-5 al 49’.
Troppo poco per salvare una serata da dimenticare al più presto.
Martedì l’Ambrì è atteso a Zurigo e dovrà dimostrare di sapersi esaltare contro le grandi. La classifica è corta, ma non aspetta.
A questo giro, l’affare in ottica play-in lo hanno fatto il Langnau (6-1 al Koten) e il Bienne, che pur non giocando ha visto le sue tre inseguitrici uscire senza punti da questo sabato sera.
Simone Terraneo non cerca scuse: «A Davos abbiamo disputato una grande partita, mettendo sotto pressione un’ottima squadra. Contro il Rappi è andata in maniera opposta. Non bisogna vivere sugli allori quando si batte la capolista, ogni gara riparte da capo. Non penso che fossimo appagati, ma sin dall’inizio i Lakers hanno avuto più grinta. Nella prima metà del secondo tempo abbiamo provato a riaprirla, ma un paio di errori hanno chiuso i giochi».
