Ticino 3.0, l’iniziativa che unisce

Per la prima volta i movimenti giovanili cantonali stringono un’alleanza interpartitica - L’obiettivo: prolungare l’apertura serale dei locali pubblici – Raccolte oltre 7 mila firme
Da sinistra: Lisa Boscolo, Fabio Käppeli, Massimo Suter, Umberto Gatti e Stefano Tonini
Red. Online
03.10.2015 12:00

BELLINZONA - Se fosse ancora vivo, Alexandre Dumas avrebbe probabilmente commentato con un «tutti per uno, uno per tutti». L'alleanza che vede infatti i giovani esponenti dei partiti cantonali schierati per la prima volta in nome di uno stesso obiettivo, non manca di richiamare alla memoria il celebre gruppo di moschettieri nato appunto dalla penna dello scrittore francese. In una prima a livello cantonale, le giovani leve dei partiti hanno deciso di allearsi per sostenere l'iniziativa popolare denominata «Ticino 3.0». Questa, in sintesi, chiede una modifica della Legge sugli esercizi alberghieri e la ristorazione in modo tale da permettere l'apertura dei locali pubblici fino alle tre del mattino il venerdì, il sabato e durante i giorni prefestivi. Un'unione questa difficile da immaginare, soprattutto in un periodo teso come quello preelettorale, ma che – a detta degli stessi giovani – potrebbe fungere da «esempio» anche per i colleghi più «brizzolati» della politica. «Per la prima volta tutti i movimenti giovanili collaborano per uno stesso progetto» ha esordito in merito Umberto Gatti, co-presidente di Generazione Giovani PPD, «abbiamo per così dire gettato le basi per future cooperazioni».

A dieci giorni dalla data prevista per la consegna delle firme alla Cancelleria dello Stato, è dunque tempo di stilare un primo bilancio di quest'alleanza interpartitica. «Ad oggi abbiamo raccolto più di 7.200 firme – ha continuato Gatti –, per raggiungere la soglia di sicurezza ne mancano ancora 500 ma siamo fiduciosi. Insomma, l'iniziativa è sicuramente in dirittura d'arrivo e questi giorni di sprint finale serviranno a dare maggior valore alla nostra proposta».

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