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A Canobbio la Posta cambia programma: la filiale si insedierà al bar

Dopo la chiusura dell’ufficio postale, l’intenzione del Gigante Giallo era di inserire l’agenzia nella farmacia accanto, ma quest’ultima si è detta non più disponibile – Le bollette si pagheranno con il caffè
© CdT/Gabriele Putzu
Valentina Coda
27.05.2025 06:00

A Canobbio non si pagheranno le bollette circondati da scaffali di antidolorifici e creme di ogni tipo, come intendeva fare il Gigante Giallo dopo aver vinto la battaglia legale contro il Comune per insediare un’agenzia postale all’interno della farmacia Merloni-Benu. Le bollette si pagheranno tra un caffè e l’altro al bar Billy, ultimo barlume di speranza per mantenere il servizio postale, con una presenza fisica, all’intero del comune.

Il Municipio le ha provate tutte...

Il rapporto tra Canobbio e la Posta, come del resto anche per altri Comuni, non è dei migliori, anzi. Da quando il Gigante Giallo ha deciso, anni fa, di chiudere la filiale locale (attualmente è ancora aperta, ndr) e inserire un’agenzia postale in farmacia, il Municipio le ha provate tutte per evitare – o meglio, ritardare – questa operazione. Dopo vari tentativi di dialogo, proposte alternative, una petizione firmata da 1.700 persone e il ricorso alla Commissione federale delle poste, l’Esecutivo aveva giocato la carta della licenza edilizia, negandola al Gigante Giallo per l’insediamento, appunto, della nuova agenzia postale nella farmacia. Dopo vari ricorsi, l’anno scorso il Municipio aveva dovuto deporre le armi di fronte alla sentenza del Tribunale cantonale amministrativo che dava ragione alla Posta. Ma come si è passati dalla farmacia al bar Billy, la cui domanda di costruzione è apparsa all’albo qualche giorno fa? Ebbene, sembrerebbe che sia stata proprio la farmacia a tirarsi indietro, nel senso che si è detta non più disponibile ad accogliere l’agenzia postale. Motivo per cui il Gigante Giallo si è visto costretto a cercare altrove. E per fare questa operazione ha chiesto una mano al Municipio. «Ci è stato chiesto di informarci se qualche negozio privato fosse stato disposto ad accogliere il servizio postale, ma l’unico che si è detto d’accordo era il negozio di alimentari, il problema è che non aveva alcuni requisiti – ci spiega il sindaco, Sisto Gianinazzi –. La Posta ha così chiesto direttamente al bar Billy. La nostra preoccupazione, piuttosto, era se non si fosse trovata una soluzione, visto che l’alternativa era il servizio a domicilio».

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