Il dettaglio

A Capriasca i contributi LALIA non sono stati un caso politico

Malgrado gli abitanti siano stati chiamati alla cassa per 27 milioni di franchi, la riscossione sta procedendo senza particolari polemiche - Il merito è forse anche del battage mediatico che toccò Lugano quando ne emise per 118 milioni
©Chiara Zocchetti
Federico Storni
09.07.2025 06:00

Poche cose hanno fatto discutere a Lugano negli ultimi anni come il prelievo dei contributi LALIA, con cui la Città ha richiesto ai proprietari di terreni 118 milioni di franchi per opere di canalizzazione effettuate negli anni o in arrivo. Non si trattava di un capriccio, beninteso. Erano soldi dovuti ai sensi della Legge d’applicazione della legge federale contro l’inquinamento delle acque (LALIA, appunto), ma complici documentazione in parte da ricostruire, aggregazioni intercorse nel frattempo e una comunicazione soprattutto agli inizi non sufficiente, la questione era diventato un caso politico, con il Consiglio comunale che nel 2021 aveva addirittura bocciato il relativo messaggio municipale. Un gran chiacchiericcio, insomma, poi rientrato una volta che, un paio d’anni fa, sono partite le cedole, pagate immediatamente da gran parte di chi le ha ricevute. Dato questo bailamme, e il fatto che prelevare contributi LALIA non sia prerogativa di Lugano, è lecito chiedersi: anche altrove il percorso è stato così accidentato? La risposta è no, e forse anche grazie all’esperienza luganese.

Una lettera ha aiutato?

Rimanendo nel Distretto, è in particolare il Comune diCapriasca che è nel vivo di questo esercizio, e le cose stanno funzionando bene, come ha di recente riferito il Municipio nello snocciolare qualche dato al riguardo, sollecitato dalla consigliera comunale Fiorenza Rusca Franzoni (Insieme a Sinistra). Dalla risposta si apprende che ilComune si attende di incassare 27 milioni di franchi, di cui nove già raccolti, altrettanti oggetto di una seconda emissione iniziata a fine 2023 e otto ancora da un’emissione prevista nel 2026 che riguarderà le sezioni di Lopagno e Sala.

Per quanto riguarda in particolare la seconda emissione - che ha riguardato le sezioni di Cagiallo, Corticiasca, Roveredo, Tesserete, Vaglio, Bidogno e Lugaggia - sono stati emessi quasi 5.300 contributi. Grossomodo i due terzi sono stati saldati in un’unica volta, mentre all’incirca uno su dieci tramite un’opzione rateale (in dieci volte, oppure in misura minore una tantum al 50% e nove rate seguenti). L’opzione rateale, mostrano le statistiche, è stata scelta soprattutto da chi si è trovato confrontato con richiesta di contributo particolarmente elevate. Nelle casse comunali sono così entrati quattro milioni l’anno scorso, mentre per quest’anno ne sono previsti quasi tre, ed entro il 2034 (sempre senza considerare Lopagno e Sala) altri due.

Il tutto, senza particolari problemi. «Certo, dati gli importanti numeri qualche ricorso è inevitabile - dice al proposito il sindaco Francesco Canonica, da noi interpellato - ma ci sembra che nessuno sia rimasto sorpreso dalla richiesta». Richiesta, spiega il sindaco, che Capriasca ha fatto accompagnare da una dettagliata lettera che la motivasse e che sembra sia stata apprezzata da chi l’ha ricevuta per la sua chiarezza. Una spiegazione decisa anche dopo aver visto cosa era successo in riva al Ceresio. Ma Canonica non esclude nemmeno che i capriaschesi fossero più pronti perché la discussione al riguardo a Lugano era stata osservata anche oltre i confini cittadini, e il tema era già diventato familiare a prescindere dalla lettera.

Una boccata d’aria fresca

Dal punto di vista comunale, poi, i contributi sono stati una boccata d’aria fresca per i conti, permettendo addirittura lo scorso anno di autofinanziare totalmente gli investimenti e di non indebitarsi ulteriormente. Addirittura i contributi LALIA hanno portato a una chiusura globale complessiva dei conti 2024, una cosa che non accadeva da molto tempo.

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