Curiosità

A Chiasso una biblioteca che non ci si aspetta

Il responsabile Augusto Torriani racconta le mansioni sociali legate al suo ruolo - Tra gli utenti anche richiedenti l’asilo che necessitano aiuto per piccole operazioni quotidiane - LE FOTO
Torriani. © CDT/CHIARA ZOCCHETTI
John Robbiani
18.11.2019 06:00

«Raccolta di libri per uso di studio, e anche il luogo stesso dove si conservano». Questa è la definizione di Biblioteca secondo il dizionario Treccani. Visitando quella di Chiasso abbiamo scoperto che in realtà si tratta di una descrizione riduttiva e che il compito di un moderno bibliotecario oggi non è solo quello di consigliare libri e dispensare saggezza. Spesso si ritrova anche a fare la guida turistica, il traduttore o a fungere da «infopoint» del Municipio. Lo psicologo forse no, ma l’assistente sociale a volte sì. Può capitare di dare ripetizioni di matematica o anche di aiutare un richiedente l’asilo a comprare un biglietto del treno online. «È capitato anche questo», ci conferma il responsabile Augusto Torriani. «Una biblioteca - recita invece Wikipedia - è un’istituzione culturale finalizzata a soddisfare bisogni informativi quali studio, aggiornamento professionale o svago».

Per alcuni è un rifugio, per altri un luogo in cui scambiare quattro chiacchiere. «C’è chi viene per leggere i giornali - spiega Torriani - e chi invece per accedere ad Internet visto che, seppur sia un servizio che oggi diamo quasi per scontato, ancora in tanti non hanno accesso alla rete». E poi ci sono i richiedenti l’asilo, che magari a Chiasso vivono le loro primissime esperienze in Europa e non hanno, appunto, la più pallida idea di come comprare un biglietto. «Qualcuno potrebbe dire che questi non sono compiti di un bibliotecario, ma il rischio è di chiudere la porta in faccia a chi un domani potrebbe voler tornare per leggere un quotidiano, un libro o semplicemente per informarsi».

E Chiasso non è un’eccezione. «Durante una visita ai colleghi della Biblioteca Salaborsa di Bologna, per esempio, è emerso che durante i mesi freddi l’istituto deve gestire la presenza di numerosi senzatetto che, semplicemente, cercano riparo dal freddo». Questo non significa che il libro (oltre 40.000 i volumi conservati a Chiasso) in biblioteca sia passato di moda, anzi. Ogni giorno sono almeno una ventina le persone che si recano nella struttura. Numeri importanti per una realtà di 8.000 abitanti. «Anche se il pubblico - ci spiega la direttrice del Centro culturale Nicoletta Ossanna Cavadini - proviene da tutto il Sottoceneri e anche dalle vicine zone di confine». Ma cosa leggono i chiassesi? «Più narrativa - spiega Torriani - che saggistica. Tanto giallo scandivano, anche se la letteratura italiana tira sempre. C'è attenzione sulle novità, mentre qualche studioso chiede storia locale».

«Credo che - spiega il responsabile - per una biblioteca sia più importante fare acquisti mirati che continuare la corsa all’accumulo di volumi. Il rischio è di ritrovarsi gli scaffali colmi di libri superati e, di rimando, poco o per nulla richiesti. Preferisco puntare sulle specificità, e per una biblioteca la cosa più importante è la messa in rete e la collaborazione tra le diverse strutture». Proprio per questo è stato importante per la biblioteca essere stata inserita tre anni fa nel Sistema bibliotecario ticinese. «Ci ha permesso appunto di concentrarci sulle nostre peculiarità e di aumentare l’offerta alla nostra utenza. Basti pensare alla ricchezza del catalogo cantonale o al servizio gratuito di prestito interbibliotecario».

Un tesoro con cinquantamila ex-libris

Oltre a far parte del sistema cantonale, un punto importante per la Biblioteca è anche il fatto di essere inserita, in tutto e per tutto, nel Centro culturale di Chiasso (e dunque in sinergia con m.a.x museo, Spazio Officina e Cinema Teatro). E la biblioteca conserva anche dei tesori unici in Svizzera. «Noi proviamo a farci in quattro per i nostri utenti - conferma Torriani - e questo credo sia il vero punto di forza della biblioteca». Ma, appunto, parlavamo dei tesori. Non tutti lo sanno, ma a Chiasso quasi un intero piano serve a ospitare la bellezza di 50.000 ex-libris. La raccolta, donata alla cittadina nel 1991, è arricchita da circa 2.000 volumi dedicati alla massoneria provenienti dalla donazione Carlo Chiesa, così come rari volumi e pubblicazioni appartenenti ai settori della grafica, design e comunicazione visiva donati da Heinz Waibl, Laura Micheletto dello Studio Signo, Lora Lamm, Simonetta Ferrante, eredi Giovanna Graf ed Enzo Cucchi. Ma una delle novità più grandi riguarda gli orari d'apertura. Da gennaio il giovedì la biblioteca resterà aperta fino alle 19.30. «Un'ora in più - ci spiega Torriani - per andare incontro alle esigenze dell'utenza».

© CDT/CHIARA ZOCCHETTI
© CDT/CHIARA ZOCCHETTI