Vertenza

A Locarno Kursaal e Casinò se la giocano a colpi d’affitto

Dopo che la casa da gioco ha congelato i contributi a turismo e cultura chiedendo una riduzione della pigione, la società padrona di casa si dice disposta a continuare la trattativa e mette sul tavolo le sue condizioni
È un intreccio apparentemente complesso quello che lega le due società anonime: la Kursaal è proprietaria dello storico edificio locarnese di cui è inquilina la Casinò, che gestisce la casa da gioco. (foto Reguzzi)
Barbara Gianetti Lorenzetti
Barbara Gianetti Lorenzetti
10.05.2019 06:00

LOCARNO - «Siamo pronti a trattare. Lo abbiamo già fatto, del resto. Mettendo sul tavolo dei nostri interlocutori proposte concrete. Però intendiamo andare avanti senza litigare, senza decisioni unilaterali e entro certi limiti. Chiaramente loro difendono i propri interessi, ma nemmeno noi siamo disposti a perdere risorse». Così Aldo Merlini, presidente della Kursaal SA, proprietaria dell’edificio in cui ha sede la sala da gioco cittadina, risponde ai vertici della Casinò SA, che di recente – per, dicono, riuscire a farsi ascoltare dai padroni di casa – hanno congelato i contributi che dal 2003 versano mensilmente a due fondazioni con l’obiettivo di sostenere attività culturali locali e turismo. I soldi in cassa dei due organismi erano entrati fino allo scorso febbraio. Poi più nulla, bloccando, di fatto, ogni attività. A monte di tutta la vertenza, soprattutto il canone d’affitto versato dalla Casinò alla Kursaal: un milione di franchi annui tondi tondi. Troppi, secondo i vertici della casa da gioco, che denuncia un costante calo degli utili. In discussione, in parte, anche l’ammontare dei contributi alle due fondazioni. Tutti elementi sui quali la società proprietaria dell’immobile si dice dunque disposta a valutare cambiamenti. Anche subito. A condizione che la Casinò garantisca però già ora di rinnovare l’attuale contratto (che scadrà nel 2023) e sulla base di altre cifre. Come hanno spiegato lo stesso Merlini e Alain Scherrer (sindaco di Locarno) per la Kursaal SA, Remo Clerici per la Fondazione per il turismo e Roberto Maggini per quella della cultura.

I_rappresentanti dei tre organismi hanno approfittato dell’occasione per ricordare i rapporti fra i vari partner a partire dal 2003, anno di inizio di attività della Casinò SA a Locarno. «Inizialmente – ha spiegato il consulente della SA proprietaria dell’edificio – l’affitto concordato con gli inquilini era inferiore e solo nel 2009 è stato portato a un milione di franchi. Stesso discorso per i contributi alle fondazioni, giunti a quota 400 mila franchi annui ciascuna una volta consolidata l’attività della casa da gioco». I_cui vertici, però, come detto, denunciano ora una costante flessione degli utili e hanno quindi chiesto di dimezzare il canone d’affitto e di ridurre gradualmente i sostegni a cultura e turismo già nel 2019 e ulteriormente nel 2020. Cifre, che, peraltro, erano già state ridotte negli ultimi anni: a 350 mila franchi annui ciascuna nel 2017 e a 300 mila nel 2018.

Se nessuno mette in dubbio il calo di attività della Casinò, i rappresentanti di Kursaal e fondazioni rendono attenti su alcune cifre. «Non dimentichiamo – hanno segnalato – che fra il 2003 e il 2017 la società ha registrato 55 milioni e 755 mila franchi di utili, con una media annua di 3 milioni e 855 mila franchi. Di tale cifra, 48 milioni sono stati versati agli azionisti sotto forma di dividendi». Come a dire che, nonostante la flessione, l’inquilino gode comunque ancora di buona salute. «Considerando anche – ha aggiunto il consulente – che la redditività media annua del capitale si attesta sul 37 per cento. Una quota decisamente elevata». Quanto all’affitto di un milione, si è calcolato che esso rappresenta il 5,8 per cento della media annua delle entrate e il 7,52 delle uscite. «Non molto – si è ancora aggiunto – considerando che nel settore della ristorazione una percentuale fino al 10 per cento viene giudicata sostenibile».

Tutto sta, insomma, in quali cifre si considerano e, a quanto pare, sembra difficile per gli interlocutori riuscire a mettersi d’accordo sui numeri. Pronte a scendere a patti Kursaal e fondazioni, ma bisogna trovare un accordo sul quanto.

Nel frattempo, però, sono cultura e turismo a pagare le spese della situazione di stallo. Nel primo ambito diverse sono le manifestazioni e istituzioni che beneficiano degli aiuti, anche se quello principale va all’altro inquilino dello storico edificio cittadino, il Teatro di Locarno, che mette nel suo cartellone il 60 per cento dei contributi. Quote sono poi destinate anche a manifestazioni come le Settimane musicali, JazzAscona e altri eventi regionali minori. Altro importante beneficiario di entrambe le fondazioni è il PalaCinema e, in ambito turistico, si stanno sostenendo vari progetti legati alla mountain bike. Risorse importanti, dunque, che si spera ora di poter recuperare in qualche modo.

«Noi, come detto – ha concluso Merlini – siamo pronti a rimanere al tavolo delle trattative e, peraltro, lo siamo sempre stati. Tant’è vero che il prossimo incontro fra le parti era stato fissato prima che la Casinò SA comunicasse l’intenzione di congelare i suoi contributi». Se si riuscirà finalmente a parlare degli stessi numeri lo si saprà attorno a fine mese.