A Lugano gli orti familiari verranno messi a concorso

Come ogni città, Lugano ha alcuni appezzamenti di terreno sparsi sul territorio che possono essere coltivati a orto dai cittadini che ne fanno richiesta. Non che la cosa sia particolarmente pubblicizzata: a cercare sul sito della Città al momento non si trovano informazioni sulla procedura da seguire per ottenere un lotto, né quanti ce ne siano e dove.
Questo è però destinato a cambiare a breve perché, se tutto andrà liscio, la Città metterà a concorso tutti i suoi orti fra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno. Prima di spiegare il perché di questa decisione, tranquillizziamo la maggior parte di chi già oggi questi orti li coltiva, magari da decenni: il Municipio non intende fare tabula rasa. Durante il concorso sarà data loro precedenza. Questo a patto che si risieda a Lugano, che non si intenda coltivare a fini di lucro e che non si disponga già di un terreno coltivabile. Precedenza sarà data anche a chi è al beneficio di una rendita AVS o AI.
Tutto ciò accadrà perché la Città ha deciso di mettere ordine in quest’ambito, come ci ha spiegato la municipale Cristina Zanini Barzaghi, sotto il cui Dicastero ricadono anche gli orti pubblici. O, meglio: familiari, come vengono definiti nella nuova Ordinanza. «Abbiamo voluto fare un po’ di piazza pulita e mettere ordine nelle procedure. La precedente Ordinanza risaliva al 1981 e riguardava solo degli orti in zona Resega. Ed era piuttosto macchinosa». Prevedeva per esempio che ogni orto andasse a concorso singolarmente, ma senza data di scadenza. Nella prassi, poi, si è data precedenza ai subentri anziché ai concorsi. Oggi gli orti in zona Resega non sono più coperti dall’ordinanza (né lo sono i nuovi orti condivisi a Pregassona, che seguono regole loro). Ci sono sette appezzamenti di terreno (uno a Molino Nuovo, uno a Breganzona, tre a Viganello, uno a Pregassona e uno a Castagnola) per un totale di 155 orti, di cui oggi 129 occupati. Chi li sta coltivando? «L’età media dei beneficiari è elevata: si tratta prevalentemente di pensionati. I giovani al momento sembrano poco interessati e c’è il rischio di perdere la tradizione». Ma 155 orti per una città come Lugano sono tanti? Pochi? Per Zanini Barzaghi la seconda: «Si potrebbe fare qualche sforzo in più per crearne altri in zona urbana». In parte sarà fatto, anche se non proprio in centro: nell’ambito della riqualificazione in corso del parco di villa Costanza ne verranno creati 26, e altri sono previsti al futuro parco Viarno. Tornando alle nuove regole: l’Ordinanza livellerà anche il canone annuo – oggi oscilla fra i 50 e i 200 franchi – fissandolo a 120. Vengono inoltre meglio precisate le regole per la rescissione degli affitti. Se un orto verrà lasciato all’incuria per più di sei mesi potrebbe venir tolto all’avente diritto. E se tutti verranno assegnati verrà creata una lista d’attesa.