A Lugano la barca condivisa per ora rimane in porto

LUGANO - Avvicinare i ticinesi al Ceresio, invogliarli a vivere di più il lago. Questo lo scopo del progetto di boat-sharing – l’utilizzo a noleggio di barche condivise, su modello di quanto avviene con le biciclette da diversi anni – ideato dalla Città di Lugano e che avrebbe dovuto vedere la luce nel corso di questa stagione estiva. Il condizionale è d’obbligo perché l’idea della condivisione dei natanti è stata riposta, per ora, nel cassetto di una scrivania di Palazzo Civico. A congelare il progetto è stata la risposta negativa dei privati che si occupano di noleggio di barche e pedalò sul golfo di Lugano, ai quali la Città ha chiesto una collaborazione.
I prezzi fanno discutere
«La nostra proposta è stata accolta freddamente, quindi per ora abbiamo deciso di non procedere» spiega Fabio Schnellmann, capoufficio del Dicastero Cultura, Sport ed Eventi di Lugano. A far storcere il naso ai privati è stato il prezzo agevolato al quale verrebbe affittata la barca con il boat-sharing: 20 franchi all’ora al posto degli attuali 50-60 per un natante sotto gli 8 cavalli (il tipo di imbarcazione per la quale non serve la patente). Per un noleggio di due ore il costo ipotizzato è di 35 franchi, di 50 per tre ore, di 60 per quattro ore e di 100 per la giornata intera.
Di cosa si tratta
Ma in cosa consiste il boat-sharing così come pensato dalla Città? In sostanza il sistema prevede la possibilità per i ticinesi di stipulare un abbonamento annuale con il quale si ottengono tariffe agevolate per noleggiare sia i natanti sotto gli 8 cavalli sia quelli sopra gli 8 cavalli, per i quali serve la patente nautica. L’idea sarebbe quella di creare una lista soci: con un’ipotesi di cinquecento soci l’abbonamento annuale potrebbe costare cento franchi.
«Secondo i privati – spiega ancora Schnellmann – la tariffa agevolata prevista per gli abbonati è troppo bassa e rischierebbe anche di compromettere la disponibilità di natanti da destinare ai turisti, soprattutto in alta stagione». Il boat-sharing è infatti pensato solo per chi vive sul territorio ticinese, non a chi ci viene in vacanza (quindi un turista continuerebbe a pagare 50-60 franchi per un’ora in barca). Si tratta infatti di un servizio per agevolare la fruizione del lago da parte dei ticinesi, di un’idea che nasce da una problematica che sulle sponde del Ceresio è ben conosciuta: la carenza di posti barca. La Città dispone attualmente di circa 730 parcheggi acquatici per i quali c’è una lista d’attesa di circa ottanta persone.
«Diverse imbarcazioni tra quelle posteggiate – continua Schnellmann – sono utilizzate meno di quindici ore l’anno e il costo di acquisto, manutenzione, targhe, come pure la difficoltà di reperire un posto barca, spingono molti luganesi a rinunciare all’idea di vivere il lago. Con questo sistema si andrebbe incontro a coloro che attualmente non hanno un’imbarcazione ma vorrebbero godersi maggiormente il lago».
La Città, che farebbe capo al proprio parco barche e che sul lungolago è presente con il noleggio gestito da SOTELL, ha chiesto la collaborazione dei privati nel mettere a disposizione alcuni dei loro natanti. In cambio, riceverebbero una percentuale sulle entrate derivanti dagli abbonamenti (che per un bacino d’utenza di 500 persone a 100 franchi l’anno ammonterebbe in totale a 50.000 franchi) oltre alle entrate derivanti dal noleggio a tariffa agevolata. «Ma – spiega ancora il capoufficio – per ora non ci sono segnali positivi in merito all’attivazione di una partnership». Il progetto non è destinato però a naufragare: «Se ne riparlerà a stagione finita, quando vorremmo coinvolgere nuovamente i privati, magari con un progetto più vantaggioso per loro» conclude il nostro interlocutore. Avremmo voluto saperne di più sul malumore dei privati per un’offerta che farebbe concorrenza alle loro attività, ma non è stato possibile, perché gli stessi noleggiatori attivi a Lugano non hanno voluto spiegare le loro posizioni. A loro, ad esempio, avremmo voluto chiedere se non ci fosse la possibilità di un accordo del quale beneficerebbero tutte le parti in causa, popolazione compresa.