A Lugano Palazzo Civico non sta perdendo i pezzi

No, Palazzo Civico non si sta sgretolando come forse ha pensato chi ha visto la facciata del Municipio di Lugano con uno sfregio abbastanza evidente sopra il cancello d’entrata che fa il paio con altre sbucciature all’intonaco sparse qua e là attorno all’edificio. Anzi, è proprio il contrario. O meglio, è vero che la sede dell’amministrazione cittadina non si presenta integra come sempre, ma i «pezzi di muro» che mancano sono stati tolti apposta per analizzare e controllare quello che c’è sotto. Questo perché l’edificio è stato costruito nel 1843-44 e in quanto bene culturale protetto è sottoposto a puntuali e periodiche verifiche predittive per evitare che perda, questa volta realmente, pezzi.
È in questo contesto che «dieci giorni fa - spiega Lisa Muscionico, direttrice della Divisione Gestione e manutenzione immobili del Comune - le facciate dell’edificio sono state controllate e sono state asportate delle parti molto piccole. Normalmente questo tipo di interventi vengono eseguiti periodicamente su edifici protetti o di pregio attorno ai quali ci sono forti affluenze e passaggi e Palazzo Civico è uno di questi edifici».
Con il prelievo di parti di intonaco e muri non si verificano solo la qualità dei materiali costruttivi ma anche eventuali problemi che possono presentarsi di volta in volta sotto, appunto, gli intonaci. Nel caso dello sfregio sopra il cancello d’entrata è da immaginarsi la presenza di infiltrazioni d’acqua derivanti dalle piogge o dai vasi di fiori posizionati sulle balaustre del balcone della facciata principale.
Più certezze si avranno al termine delle analisi dei campioni prelevati. «Oggi siamo proprio in questa prima fase, quella delle verifiche sui materiali distaccati - riprende Muscionico - fase al termine della quale si valuteranno i risultati ottenuti che potranno portare, ma questo è veramente prematuro dirlo oggi, o a un rifacimento delle facciate o, più verosimilmente, a interventi puntuali e mirati di ripristino. Qualsiasi sarà la decisione sarà comunque prima discussa con tutte le istanze coinvolte, dato che Palazzo Civico è appunto un bene protetto e come tale va affrontato».
Non è la prima volta
Non è la prima volta che l’edificio progettato dall’architetto milanese Giacomo Moraglia, che ha realizzato anche il Teatro Sociale di Bellinzona, è finito sotto i ferri o è stato al centro di attenzioni tese al suo mantenimento. Tanto che, dopo la manutenzione straordinaria delle sale del Municipio e del Consiglio comunale eseguite tra il 2017 e il 2020, alcuni interventi sono ancora in corso: l’aggiornamento dell’impianto elettrico e antincendio, il controllo degli accessi ed interventi per migliorare la sostenibilità energetica e il restauro del patrimonio statuario della facciata principale.
Nell’occasione è data particolare attenzione al valore storico della struttura con la pulizia conservativa delle statue e del timpano della facciata su Piazza della Riforma, tra cui il gruppo scultoreo in pietra di Saltrio collocato sopra il frontone (figure femminili allegoriche della Religione e della Libertà), le statue raffiguranti la Concordia e la Forza, lo stemma della città con i trofei di guerra, il fascio consolare e il cappello di Guglielmo Tell.
Nel 2024 è stata anche restaurata la sala matrimoni di Palazzo. Realizzata nel 1943 a seguito di un concorso di decorazione pittorica a sostegno degli artisti nel difficile periodo bellico, è stata affrescata dalla pittrice ticinese Rosetta Leins e custodisce i mobili disegnati dall’architetto e artista Mario Chiattone. Un piccolo scrigno d’arte nel cuore di Lugano.