Politica

A Mendrisio si presenta il centro che non ti aspetti

Nelle ultime elezioni comunali il PPD non ha avuto risultati brillanti, ciò malgrado è proprio con loro che i Verdi liberali hanno deciso di esordire nella corsa per il 2020 - Gli ecologisti e i PLR già eletti non nascondono però qualche dubbio in merito
© CDT/Gabriele Putzu
Marija Miladinovic
02.12.2019 06:00

Sarà il successo cantonale e nazionale dell’onda verde, sarà la necessità di rafforzare un’identità ecologista di centro dandole un nome e un’appartenenza chiari, o potrebbe anche essere semplicemente strategia. Sta di fatto che, dopo l’annuncio di una candidatura verde liberale per il Municipio di Chiasso e una lista comune con il PPD per il Consiglio comunale della cittadina, anche a Mendrisio qualcosa si sta muovendo.

Lavorare su temi comuni

Alle prossime elezioni comunali figureranno infatti dei nomi verdi liberali anche all’interno della lista PPD per il Legislativo. Un candidato dei Verde liberali correrà per la prima volta anche per un posto in Municipio. Si tratta di un outsider della politica comunale, anche se la cosa pubblica non gli è sconosciuta: è Marco Battaglia che, oltre che imprenditore, è anche il figlio dell’ex municipale di Ligornetto e attuale consigliera comunale PPD Evelyne Battaglia-Richi.

«Per Mendrisio è una prima occasione per presentare i verdi liberali alle comunali», ci racconta Battaglia. «Siamo pochi quindi unirci con un partito già presente nel Legislativo è inevitabile». «La scelta di correre insieme al PPD è stata fatta in quanto seguito della congiunzione per le federali. Le discussioni sono proseguite e abbiamo deciso di collaborare a Mendrisio anche a livello comunale in quanto condividiamo il fatto di avere posizioni di centro». «Perché la politica di centro non è morta - continua Battaglia - e vogliamo cercare di darle maggiore spinta con temi nuovi visto anche che a livello svizzero il PVL (Partito dei verdi liberali) è in crescita». Sebbene sussistano sensibilità diverse anche all’interno del partito, non si può tuttavia negare che la politica ambientale del PPD in passato sia stata criticata. In merito a quest’osservazione il verde liberale assicura che, oltre a maggiore sensibilità verso il tema, è anche stata dimostrata dai popolari democratici la volontà di lavorare insieme. «Abbiamo già dei temi comuni di cui discutere come i park and rail alle stazioni FFS, il potenziamento del comparto SUPSI o la mobilità elettrica».

Delle buone possibilità di collaborare è convinto anche il capogruppo PPD in Consiglio comunale Davide Rossi: «Abbiamo pensato che una congiunzione per le federali non sarebbe dovuta essere fine a se stessa, ma che ci fossero presupposti per continuare». Sulla scelta di collaborare proprio tra PPD e PVL, Rossi sostiene che un centro unito non dovrebbe stupire: «Collaborano PS e Verdi, Lega e UDC, non si capisce perché non debbano farlo due partiti di centro».

Non manca scetticismo

Per il capogruppo dei Verdi Andrea Stephani, quest’unione è «credibile quanto quella tra macellai e vegani» e si spiega solo con il legame di sangue che c’è tra il candidato e il PPD. Riguardo agli interessi che spingono invece quest’ultimo a quest’unione, Stephani sostiene che il PPD si voglia così dare una «pennellata di verde», ma non teme una perdita di voti per il proprio partito.

Lo stesso vale per il presidente sezionale PLR Tiziano Calderari: «Non ci siamo ancora confrontati sul tema e attualmente stiamo lavorando sulle nostre liste, ma certo questa nuova realtà un po’ ci sorprende anche perché il PLR di Mendrisio, sindaco in primis, si è sempre dimostrato attento ai temi ambientali».

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