A Mendrisio trovi l'arte dove meno te lo aspetti

Il figlio di Ermete e Afrodite veglia sulla salita dell’Acqua Fresca. Le sagome delle piante fossili del Monte San Giorgio si abbarbicano sulla parete di un edificio in piazza San Giovanni. Prossimamente, un veliero approderà accanto al personaggio della mitologia greca, sempre sulla strada che da Mendrisio conduce a Salorino, mentre a Genestrerio una parte del Trittico del Carro di fieno di Hieronymus Bosch renderà omaggio su una parete privata alla vita contadina di un tempo. Racconti di storie passate che trasformano gli spazi urbani in tele a cielo aperto. È il progetto di arte urbana Diffusion 6850 della Città di Mendrisio, che dopo i primi due murales realizzati lo scorso autunno – a cura degli artisti Gio Pistone e Tellas – prosegue con altre due opere che verranno eseguite tra martedì 1 e lunedì 8 luglio (ci sarà la possibilità di ammirare gli artisti all’opera). Il filo condurre del progetto? I quattro elementi naturali: terra, aria, fuoco e acqua. Diffusion 6850, coordinato dal dicastero Cultura, sport ed eventi, dal dicastero Pianificazione e spazi pubblici e dal promotore culturale indipendente Giacomo Grandini, intende inserire Mendrisio tra quelle città aperte a una programmazione artistica allo scopo di ridare una nuova vita allo spazio pubblico e valorizzare luoghi atipici. Come l’edificio delle Aziende industriali di Mendrisio (AIM) sulla salita dell’Acqua Fresca, la cui facciata è stata trasformata in un’opera dall’esponente della street art italiana Gio Pistone. La stessa che a breve, insieme agli artisti DEM e Hitnes che lavoreranno al murale di Genestrerio, realizzerà un secondo murale dall’altro lato della strada e sempre su un edificio di proprietà delle AIM. «Le due strutture si trovano una accanto all’altra e Pistone è stata richiamata per coerenza di stile (tutte e due le opere si riferiscono all’acqua, ndr) ed evitare la cacofonia», ci spiega la direttrice del Museo d’arte di Mendrisio, Barbara Paltenghi Malacrida, che insieme al direttore della Pianificazione, Mitka Fontana, e a Grandini fa parte della Commissione di selezione degli artisti. «È un progetto che ci occuperà ancora per molti anni – rileva la direttrice –. Stiamo entrando in punta di piedi, e anche con un po’ in ritardo, in questo mondo e quindi ci stiamo affidando a figure – tutte con linguaggi e stili diversi – ormai storicizzate nel mondo della street art. Per i primi quattro murales abbiamo deciso di conferire un mandato diretto, mentre per il quinto, cioè il progetto più grosso che verrà realizzato il prossimo ottobre, abbiamo indetto un concorso a invito ed è stata creata anche una giuria».
