Riqualifica

A Mendrisio un’oasi verde sotto l’autostrada

In autunno proseguiranno i lavori in zona Tana, riqualificata nell’ambito della riorganizzazione dello svincolo - LE FOTO
(Foto Zocchetti)
Anna Riva
26.08.2019 06:00

MENDRISIO - Grigio, grigio, grigio. A volte lo sguardo ambisce a un po’ di verde, tanto vasta è l’impressione di un asfalto onnipresente. Ma è davvero così? Si pensi ad esempio ai lavori pluriennali allo svincolo di Mendrisio: non si è forse anche pensato al profilo ecologico, realizzando una serie di opere ambientali in zona Tana, a Rancate? Questo almeno è quanto ci conferma Eugenio Sapia dell’Ufficio federale delle strade (USTRA). Presentati al pubblico (di circa 800 persone) lo scorso primo giugno, i risultati rallegrano le autorità: «Siamo indubbiamente soddisfatti del lavoro svolto e riceviamo molti riscontri positivi», così Sapia. Le misure ambientali realizzate – prosegue – corrispondono a quanto previsto dal progetto che è stato approvato; nella fase esecutiva è stata inoltre mantenuta una collaborazione costante con gli uffici cantonali e comunali.

Ma qual è il nuovo volto della zona Tana? Grazie alla valorizzazione della roggia dei mulini e del passaggio per gli animali, alla creazione di un bosco di querce, alla rivitalizzazione del bosco golenale del Laveggio (sono state create le premesse per la realizzazione di un’area composta da ontani neri e bianchi) e alla sistemazione dell’alveo del riale, la zona appare sotto tutt’altra luce. Sono stati inoltre sistemati e riordinati i percorsi pedonali e ciclabili. Ma c’è ancora qualcosa da fare. «Durante l’estate i lavori di sistemazione e piantumazione delle ultime aree non possono essere eseguiti per motivi climatici», ci confida Sapia. Queste operazioni verranno quindi eseguite nel corso del prossimo autunno: verranno piantumate le aree che hanno ospitato gli uffici di cantiere e l’area del nuovo impianto di trattamento delle acque meteoriche presso lo svincolo. Su una superficie di circa 2.400 metri quadrati, in collaborazione con la Sezione forestale del Dipartimento del territorio verranno piantumati 160 alberi, aceri campestri e ciliegi, e sarà realizzato un margine boschivo composto da 50 arbusti. Si tratta del cosiddetto rimboschimento compensativo: «Vige il principio che nell’area del progetto il bilancio della superficie boschiva sia neutrale, vale a dire che ogni superficie di bosco tagliata debba venire compensata con una superficie equivalente di nuovo bosco», spiega ancora il nostro interlocutore.

C’è però anche un altro fattore di attrazione che tra qualche mese comincerà a emanare il suo fascino: la masseria. Guglielmo Bianchi, l’architetto che sta seguendo i lavori, ci spiega che a livello culturale, storico e territoriale si tratta di una vecchia masseria con una segheria ad acqua (che può funzionare anche elettricamente). L’insediamento comprende inoltre un mulino con tre macine, i cui meccanismi sono in fase di ripristino. Anche il resto dell’edificio è in fase di ristrutturazione. «Penso che per inizio 2020 i lavori dovrebbero essere praticamente terminati, in modo tale da poter avere l’abitabilità da parte del Municipio», così Bianchi. La struttura, privata, è pensata come una location per eventi privati e pubblici: oltre a quelli più legati al territorio, sarà fruibile anche per compleanni, matrimoni, conferenze, mostre, workshop e via dicendo. Sono anche disponibili alcune camere da letto che possono essere affittate, ad esempio nell’ambito di un evento.

Allargando lo sguardo al tratto di autostrada, impressiona constatare l’aumento dei veicoli che vi transitano: dai 15.000 giornalieri nel 1966 ai 70.000 di oggi. Un’evoluzione che l’USTRA gestisce come? «L’incremento da parte di USTRA viene affrontato con dei progetti specifici sull’intera rete autostradale svizzera», afferma il nostro interlocutore. «Da parte nostra possiamo dire che per il tratto in questione stiamo allestendo il progetto generale per l’utilizzo dinamico della terza corsia – corsia d’emergenza esistente – negli orari di punta e la realizzazione di una terza canna nelle gallerie Melide-Grancia e Bissone-Maroggia». Sapia specifica tuttavia che l’incremento del traffico dipende da fattori macroeconomici oggetto di studio in parte di altri uffici federali, come quello dello sviluppo territoriale, e «fisiologicamente non può essere inarrestabile».

E l’occhio di riguardo per la natura menzionato in entrata? «Ogni progetto promosso da USTRA considera l’aspetto ambientale. In realtà USTRA si adopera parecchio per ridurre l’inquinamento e l’impatto delle strade nazionali sull’ambiente, già a partire dalla fase di cantiere – polveri e rumori vengono misurati e monitorati, affinché rientrino nei limiti previsti dalla legge –, durante la quale si cerca di limitare al massimo l’inquinamento». Tutti i progetti vengono inoltre sottoposti all’Ufficio federale dell’ambiente per approvazione. Tra le misure ambientali adottate in fase di progettazione, la creazione di impianti per il trattamento naturale delle acque provenienti dal campo autostradale, i rimboschimenti, la sistemazione di alvei fluviali, la creazione di passaggi faunistici e così via.