A palazzo Marcacci serve una buona mano di rosa

Gli stereotipi legati al genere sono duri a morire. Anche fra le mura di palazzo Marcacci. Lo ammette lo stesso Municipio cittadino rispondendo a un’interrogazione sul tema che era stata inoltrata lo scorso settembre dal gruppo PS in Consiglio comunale (primo firmatario, Fabrizio Sirica). Sotto la lente degli interroganti sì le disparità salariali, ma soprattutto le difficoltà delle donne a raggiungere posizioni di responsabilità nel mondo del lavoro.
Le cifre confermano
Un’impressione confermata dalle cifre fornite dalla recente risposta dell’Esecutivo locarnese ai vari quesiti della Sinistra. Il dato che, primo fra tutti, salta agli occhi è quello riguardante il numero di donne funzionarie presenti nell’amministrazione pubblica locarnese: su 53 dirigenti, infatti, sono solamente 9. Il dicastero che ne conta di più (5) è quello della Socialità, seguito da Amministrazione generale e turismo (3).
O tutte o nessuna
L’Esecutivo era poi stato interrogato sulla proporzione uomini-donne fra i dipendenti dei vari dicasteri. Anche in quest’ambito gli stereotipi parrebbero imperversare. Basti dire che nel settore dell’Edizilia privata, pianificazione, mobilità e promovimento economico non risulta alcuna lavoratrice, mentre sono tutte donne le maestre della Scuola dell’infanzia. Ci sono poi ambiti un po’ più «salomonici», dove la ripartizione è perfettamente paritaria, come in Amministrazione generale e turismo e in Finanze, logistica e informatica.
Disparità finanziarie
Il fatto che le donne siano poche a livello dirigenziale influisce ovviamente anche sulla questione finanziaria. La prevalenza delle dipendenti si trova infatti decisamente in basso nella graduatoria delle classi salariali. Basti dire che a beneficiare della prima (la più bassa) sono il 92,86 per cento donne contro il 7,14 degli uomini. Nelle classi mediane si riscontra una certa parità fra i generi, mentre in alto non si trova nessuna donna.
Infine il Municipio conferma il perdurare degli stereotipi, ma sottolinea pure di fare ogni sforzo per offrire pari opportunità. Una possibilità che ancora non viene però colta, soprattutto nell’ambito dei concorsi per le nuove assunzioni.
