Politica

«A Vico Morcote sono stati anni duri, voglio riportare serenità»

Parola al nuovo sindaco Maurizio Bernasconi a tre mesi dall’entrata in carica: «Eravamo al punto che metà paese non andava agli eventi organizzati dall’altra metà» – L’aggregazione con Morcote? «Non ci convince»
Il sindaco di Vico Morcote Maurizio Bernasconi. ©Chiara Zocchetti
Federico Storni
25.07.2024 06:00

Maurizio Bernasconi è uno che la gavetta politica l’ha fatta tutta. Quarant’anni appena compiuti, nato e cresciuto a Vico Morcote in una famiglia con la passione della cosa pubblica - il padre è stato sindaco per molti anni - Bernasconi ha cominciato a bazzicare l’Assemblea comunale appena maggiorenne, nel 2002, ricoprendo vari ruoli fino a diventare ne presidente. Poi, nel 2021, la decisione di correre per il Municipio con la creazione della lista civica Insieme per Vico. Decisione presa innanzitutto «per riportare interesse e partecipazione» nella gestione del Comune. La lista ottiene due seggi, ma il botto vero avviene tre anni dopo, lo scorso aprile. Insieme per Vico ottiene quasi la metà dei consensi e la maggioranza assoluta in Municipio. Un successo talmente inaspettato che la lista civica, pur avendo solo due candidati, conquista tre seggi. Bernasconi risulta il più votato: «Alla vigilia delle elezioni non mi aspettavo di diventare sindaco, né era un mio obiettivo. Ho appreso della cosa con sorpresa e per me è stato ed è tutt’ora un onore».

Covavano forti tensioni

A una prima occhiata Vico Morcote sembra un piacevole e sonnacchioso Comune residenziale in una posizione e con una vista invidiabile. Ma sotto al suo interno covano forti tensioni politiche, tali da tracimare nella vita quotidiana: «Si era creata una divisione fortissima anche nella popolazione - dice Bernasconi - al punto che metà paese non andava all’evento organizzato dall’altra metà». Una tensione che pervadeva anche il Municipio - «La scorsa legislatura è stata dura» - e l’amministrazione comunale: «Negli ultimi sei anni, a fronte di sei dipendenti comunali, abbiamo avuto dieci dimissioni». L’obiettivo numero uno di Insieme per Vico ora è quello di «riportare la serenità e tranquillità nel villaggio». Bernasconi, che si descrive come «una persona molto calma», crede di essere già sulla buona strada e che oggi l’ambiente sia già molto migliorato: «Voglio creare un clima di lavoro sereno dove ci si possa confrontare in modo pacato a tutti i livelli». Se si volesse dare un volto e un nome a questo nuovo corso, sarebbe probabilmente quello di Lara Aimar, 24 anni, fresca di nomina quale segretaria comunale. Il funzionario comunale più giovane a ricoprire oggi questa carica in Ticino. E, a proposito di primati cantonali e degli obiettivi originari di Insieme per Vico, alle elezioni di aprile si è recato al voto oltre l’80% degli aventi diritto. Segno che la passione per la cosa pubblica oggi nel piccolo Comune pulsa ineguagliata nel Cantone.

Sala multiuso e Osteria al Böcc

Il centro Pizzora. ©CdT/Chiara Zocchetti
Il centro Pizzora. ©CdT/Chiara Zocchetti

Di riflesso, i principali progetti che Bernasconi intende quantomeno impostare in questa Legislatura hanno una vocazione fortemente sociale e aggregativa. Il primo, e quello più oneroso a livello d’investimenti, concerne la ristrutturazione del centro Pizzora, la sala multiuso. L’intenzione è di modernizzarla in ogni aspetto per dotare il Comune di «una nuova sala polifunzionale». Il secondo riguada invece l’ex Osteria al Böcc, sita in un suggestivo edificio privato che funge da sorta di porta d’ingresso per del nucleo antico di Vico. Lo storico ritrovo pubblico è chiuso da ormai sei anni e Bernasconi mira a intavolare una discussione con i proprietari degli spazi «per trovare una soluzione affinché possa riaprire» ridando così a Vico «un luogo d’incontro e di aggregazione sociale».

Il suggestivo edificio che ospitava l'Osteria al Böcc. ©CdT/Chiara Zocchetti
Il suggestivo edificio che ospitava l'Osteria al Böcc. ©CdT/Chiara Zocchetti

Un freno all’edilizia

Uno degli altri grandi temi della Legislatura riguarderà il territorio e l’edilizia. Ovvero allo studio di misure «per salvare il salvabile», con le parole di Bernasconi, secondo cui in passato a Vico «si è costruito molto male, dando eccessiva carta bianca all’edilizia privata». Una decisione ancora non c’è, ma potrebbe entrare di contro in particolare una zona di pianificazione «per impedire che dal lago a Vico si crei una scalinata di case: non dobbiamo diventare Montecarlo». La zona di pianificazione darebbe in questo senso al Comune alcuni anni di tempo per modificare la pianificazione nell’area, in particolare per cercare di limitare l’impatto delle cosiddette costruzioni a gradoni. Una procedura simile era peraltro stata intrapresa da Collina d’Oro ed è sfociata in anni recenti in norme edificabili più restrittive al riguardo.

«Un progetto nato male»

Salvo sorprese, per contro, l’aggregazione con Morcote non sarà un tema rilevante nei prossimi anni: «Al momento è arenata e noi non intendiamo spingere», dice Bernasconi, che è membro della relativa Commissione da diversi anni ed è da sempre scettico sull’opportunità di questa unione: «Dal nostro punto di vista non ne vediamo il senso: è una cosa nata male e che porterebbe ben più vantaggi a Morcote che a Vico. Difatti in cinque anni di lavori non si sono trovati sufficienti punti in comune per arrivare a proporre una soluzione condivisa». D’altronde, ricorda il sindaco, si tratterebbe di un’aggregazione di opportunità e non di necessità, in quanto sia Vico che Morcote sono due comuni dalle finanze sane.

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