La reazione

«A2-A13, l’USTRA ci conferma il 2040»

Avanza il progetto Locarno-Bellinzona – «Sul piano politico siamo pronti a tenere alta la pressione»
©Gabriele Putzu
Jona Mantovan
28.01.2025 19:30

Dall’Ufficio federale delle strade arrivano rassicurazioni sul collegamento autostradale tra Locarno e Bellinzona, il cosiddetto «A2-A13». In un incontro avvenuto una decina di giorni fa chiesto dalla stessa Commissione intercomunale dei trasporti del Locarnese e Vallemaggia (CIT), l’Ufficio federale dei trasporti (USTRA) ha confermato, per il completamento dell’infrastruttura da due miliardi di franchi, l’orizzonte del 2040.

«Sotto il profilo tecnico, il progetto procede come previsto», afferma al Corriere del Ticino Giovanni Lombardi, della direzione della CIT. «Ma restiamo vigili sulla situazione politica. Dobbiamo tenere la pressione alta per un progetto fondamentale per tutta la regione». Questa è la reazione a caldo dopo la conferenza stampa di oggi del consigliere federale Albert Rösti, indetta per fare il punto all’indomani del rifiuto popolare all’ampliamento delle autostrade del 24 novembre.

«Questa votazione ha riacceso delle preoccupazioni nel Locarnese, ma a differenza di altri progetti il nostro è un completamento della rete, non un ampliamento. Siamo l’unico agglomerato in Svizzera che non dispone di una strada adeguata connessa al resto del Paese», prosegue. «Attendiamo fiduciosi l’analisi affidata dal Dipartimento federale dei trasporti al Politecnico di Zurigo, il quale dovrà valutare le priorità a livello nazionale. Confidiamo che l’urgenza e l’importanza dell’opera sarà confermata dallo studio a cura del professor Ulrich Weidmann».

Le questioni più spinose

D’altronde, la bozza sulla quale stanno lavorando i tecnici gode del consenso di svariati portatori d’interesse. Un sostegno «politico» che potrebbe ulteriormente rafforzare l’ottimismo nel completare un lavoro frutto di decenni di discussioni. Il nostro interlocutore ne approfitta per fare il punto sulle questioni più spinose: «Sono in fase di affinamento diversi aspetti relativi all’impatto ambientale. Uno dei capitoli più delicati è l’attraversamento della zona palustre, ma anche da questo punto di vista abbiamo ricevuto ulteriori rassicurazioni da parte di USTRA».

C’è poi la questione dei terreni agricoli da compensare. «Dal momento che si prevede un collegamento in galleria, l’utilizzo delle superfici agricole è ridotto a pochi appezzamenti sulla fascia di attraversamento sul fiume Ticino. Da questo lato, l’impatto del collegamento è estremamente ridotto». Certo è che, se da un punto di vista tecnico i funzionari sono «sul pezzo», ci vuole la decisione politica del Consiglio Federale e del Parlamentoe, eventualmente, della popolazione stessa. «Certo, il percorso è ancora lungo, ma noi non molliamo», conclude Lombardi.