Accoglienza e natura nelle scuole comunali

Popolazione scolastica stabile, con 900 allievi tra elementari e scuola d’infanzia; una settantina di docenti, di cui 55 titolari e il resto diviso tra specialisti, referenti, linguistici o integrativi; edilizia scolastica in fermento, con l’ampliamento in corso della Scuola d’infanzia dei Saleggi e soprattutto il risanamento e il sostanziale «raddoppio» della sede elementare e dell’asilo di Solduno. Questa la «fotografia» dei servizi scolastici comunali scattata dalla direttrice, Cristina Zeeb, dopo il primo anno dal suo «insediamento» ai vertici dell’istituto cittadino. La incontriamo nell’ufficio di direzione, ai Saleggi, per una chiacchierata a 360 gradi sul nuovo anno scolastico che sta per iniziare (lunedì 28 agosto il primo campanello). «Dal punto di vista numerico è cambiato poco, con una sostanziale conferma degli allievi: 300 nelle sezioni di Scuola d’infanzia e 600 per le elementari. Soprattutto un anno fa, ma anche per quello che sta per iniziare, è però cambiato molto il quadro dei docenti, con numerose partenze, pensionamenti o maternità, e altrettanti nuovi ingressi. Un ricambio generazionale che non può che far bene, perché i giovani insegnanti portano entusiasmo e nuove idee, naturalmente da condividere e seguire».
In una scuola locarnese sostanzialmente stabile, continuano però ad aumentare gli allievi alloglotti, in particolare rifugiati. «L’anno scorso abbiamo avuto una quindicina di rifugiati ucraini, numero rimasto stabile, ma continuano ad aumentare gli arrivi di bambini profughi dalla Siria, dalla Turchia, dall’Afghanistan e da altri paesi del Nord Africa. Solo quest’anno ne avremo 25 in più», evidenzia la direttrice. E proprio per gestire questi arrivi si sta allestendo nella sede dei Saleggi un’aula di accoglienza per genitori e figli alloglotti. «È un progetto al quale pensavamo da tempo e che il Municipio ha accolto favorevolmente. Si tratta di un’aula di prima accoglienza, con i bambini, sia della Scuola d’infanzia che delle elementari, che insieme ai rispettivi genitori saranno seguiti da due referenti interculturali. Prima di essere assegnati alle varie sezioni, dunque, nell’aula di accoglienza i bambini avranno un periodo di introduzione, pensiamo di circa 4 settimane al massimo. Sia loro che i genitori potranno così prendere confidenza con il nostro sistema scolastico, la lingua, gli usi e i costumi del paese che li sta ospitando. E viceversa potranno illustrare il rispettivo curriculum scolastico. Un’introduzione “soft” insomma, allargata anche ai vari insegnanti dell’istituto, che dovrebbe agevolare l’integrazione e dunque l’apprendimento dei bambini in fuga da guerre e persecuzioni e delle loro famiglie», dice.
Così come “soft” sarà l’approccio con l’altra novità pedagogica introdotta nelle scuole di Locarno, l’aula nel bosco. «Anche per i bambini il rapporto con la natura è fondamentale. In più certe tipologie di allievi come gli iperattivi o chi è soggetto a cali di concentrazione, è dimostrato che trovano maggior equilibrio nella natura. Dunque sistemeremo il boschetto accanto alla sede dei Saleggi e realizzeremo lì un’aula a cielo aperto, dove si alterneranno le classi, per delle lezioni che avranno come «fil rouge» la natura, l’ambiente, il rispetto dell’habitat», sottolinea la direttrice.
Queste le novità più eclatanti, ma continuano anche i progetti già avviati, come il prolungamento dell’orario scolastico per la scuola d’infanzia per favorire i genitori che lavorano. «È andato molto bene, con circa 25 iscritti, che riusciamo a gestire, a rotazione, con una media di 16 presenze giornaliere affidate ad una educatrice. Orario prolungato che dunque abbiamo deciso di ampliare anche durante le vacanze autunnali, tranne quelle natalizie. Ed è stata molto positiva anche la risposta sulla colonia estiva al Parco Robinson, che sarà sicuramente riproposta», conclude Cristina Zeeb.