Accusato di plagio, il professore dell’USI si difende

In un momento storico dove i processi si fanno su Facebook, può capitare che anche le accuse di plagio in ambito accademico corrano sui social e siano anonime (opera forse di uno studente scontento?). È quanto accaduto ad un professore dell’Università della Svizzera italiana (USI) che, in un articolo pubblicato sul sito di social news Reddit, è stato accusato di aver plagiato un paper scritto insieme ad un collega di un ateneo estero e presentato a luglio in occasione della rinomata conferenza SIGIR (ACM International Conference on Research and Development in Information Retrieval).
Stando all’articolo, gli autori avrebbero plagiato un testo sullo stesso tema pubblicato un anno prima. A finire sotto la lente sono state in particolare tre frasi: due di queste sono giudicate identiche e la terza conterebbe le stesse parole ma in una sequenza differente. L’accusatore, infine, si concentra sul contenuto informativo. «Quello che mi colpisce - scrive - è che i due autori siano professori. Dovrebbero sapere che il plagio è una cosa grave in ambito accademico».
Per fare chiarezza abbiamo contattato il rettore dell’USI Boas Erez. «Siamo al corrente della denuncia anonima - ci ha detto - e abbiamo approfondito la questione con il professore. Per il momento non è chiaro se da parte sua ci sia stato effettivamente un comportamento scorretto. Dato che la denuncia ha trovato spazio su un portale online - continua Erez - abbiamo invitato il collega a spiegarsi pubblicamente sul portale in questione, cosa che ha fatto in modo approfondito». Il professore ha infatti preso posizione commentando l’articolo incriminatorio. «Non troviamo etico - ha scritto riferendosi al centinaio di commenti pubblicati - il fatto che così tante persone siano entrate nella discussione senza conoscere i fatti». Per quanto riguarda le frasi simili, «vorremmo ricordare che si tratta di lavori correlati con tutti i riferimenti necessari. Inoltre, non abbiamo ‘urlato’ all’originalità o alla novità. Il primo autore (il professore dell’ateneo estero, ndr.), che ha abbozzato la prima versione del paper, ha detto che l’ha scritta lui e gli credo».
«Troviamo sgradevole - ha detto ancora Boas Erez - che a mettere in dubbio l’originalità di un lavoro accademico sia un utente anonimo che, tra l’altro, sembra avere un interesse nello screditare. Il nostro professore ha da parte sua condotto un esame del paper attraverso il sistema anti-plagio in dotazione all’USI (un software di riferimento a livello internazionale, si veda la scheda a lato, ndr.), dal quale è emerso che solo il 7% complessivo del suo testo risulta simile ad un altro lavoro pubblicato precedentemente: una percentuale non significativa considerato che comprende le citazioni, i link e perfino i titoli di paragrafi generici come ‘Introduzione’ e ‘Conclusioni’. La percentuale sopra la quale si suggerisce di approfondire è il 10%».
Nel frattempo l’editore del paper, la conferenza SIGER, è stato avvisato dell’accaduto e dovrebbe esprimersi nei prossimi giorni. Il caso potrebbe chiudersi con un nulla di fatto oppure con l’intervento del Comitato etico dell’USI. Nel 2016 un’inchiesta di questo organo aveva portato alla sospensione di Peter Schulz dal ruolo di professore ordinario per un semestre. L’accusa mossa nei suoi confronti era di plagio. Di norma il Comitato etico interviene informando il rettore, mentre «in questo caso non era a conoscenza dell’accaduto e l’abbiamo informato noi - conclude Erez. - Il Comitato di solito approfondisce una questione quando ci sono episodi poco chiari o violazioni gravi; finora non è stato il caso».
Che cosa s'intende per "plagio"?
Per plagio s’intende l’appropriazione non solo delle parole di un altro, ma anche di idee o informazioni, come quando si riassume o si riporta con le proprie parole il contenuto di un testo senza indicarne la fonte. L’USI - come si legge sul suo sito web - si serve di Turnitin, «un software antiplagio che permette di controllare con pochi click se un testo o parte di esso è stato copiato da Internet o da un altro testo disponibile in rete».