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Acquistare a colpi di clic, l’ombra di Amazon sul Ticino

Il commercio online cresce anche nel nostro cantone - Ecco come si comportano i rivenditori locali
Foto Shutterstock
Paolo Gianinazzi
08.06.2019 06:00

Riesce a consegnare decine di milioni di pacchi in tutto il mondo nel giro di 24 ore. No, non stiamo parlando di Babbo Natale, e nemmeno di un postino particolarmente zelante, ma di un colosso del commercio online: Amazon, una multinazionale che oggi si stima fatturi circa mezzo miliardo di franchi all’anno in Svizzera. Quello del commercio elettronico è un settore in grande espansione e che nel nostro Paese ha ancora un grande potenziale di crescita (si veda la scheda in basso). Tuttavia, malgrado Amazon abbia una posizione dominante in questo settore in diversi Paesi del mondo, in Svizzera per svariati motivi non è ancora pienamente decollata. Non a caso per ordinare da casa nostra un vestito, un libro o un telefonino, ci rivolgiamo ai siti di Amazon dei rispettivi Paesi confinanti. In Ticino, ad esempio, ordiniamo tramite la versione italiana del sito del colosso americano. Ma come si stanno muovendo i rivenditori al dettaglio in Ticino e in Svizzera per non trovarsi impreparati in questo importante settore dell’economia? Lo abbiamo chiesto direttamente a loro.

Migros Ticino ci ha confermato che «l’e-commerce negli ultimi anni è in forte crescita e corrisponde a circa il 10% del commercio al dettaglio». Si tratta però di una percentuale che può variare di molto a seconda del settore. I consumatori online sono molto più interessati a beni di consumo elettronici che a fare la più tradizionale spesa di prodotti alimentari. «Si va dal 50% dell’elettronica all’ 1-2% dell’alimentare», ha precisato Migros Ticino. La Cooperativa regionale autonoma di Migros Ticino spiega inoltre che oggi cerca di offrire un mix di possibilità di acquisto per integrare la classica offerta stazionaria all’online, anche tramite formule miste. Le filiali Migros sono state dotate di punti di raccolta (detti PickMup, in Ticino sono oggi 14) presso i quali i clienti possono ritirare o riportare la merce ordinata online.

Offre l’opportunità di fidelizzare il cliente

«Per quanto concerne noi della Cooperativa regionale autonoma Migros Ticino, siamo attivi solo nel commercio stazionario ma ci interfacciamo sempre di più con le attività online delle aziende della comunità Migros attive nell’online («Digitec» per i prodotti elettronici, «Le Shop» per la più classica spesa, eccetera). In sostanza, siccome i portali del commercio online di Migros sono attivi sul piano svizzero, «a livello di Cooperativa regionale autonoma, ciò comporta il rischio di perdere del fatturato, d’altra parte offre però l’opportunità di fidelizzare il cliente grazie a un’offerta più completa, e la possibilità, nel caso di soluzioni combinate, di aumentare la frequenza nei punti di vendita».

Dal canto suo anche Coop ha rilevato l’importanza di questo settore: «È soprattutto importante collegare il commercio tradizionale con l’online e il crosschannel». Attualmente Coop conta 40 negozi online (24 nel commercio al dettaglio e 16 nel commercio all’ingrosso) e 1100 postazioni Pickup dove il cliente ritira in negozio la merce ordinata online). «Abbiamo la rete di punti di vendita più fitta della Svizzera. La crescita del commercio online in Svizzera è di circa il 10%; in Coop nel 2018 è stata superiore al 20%. Da questo punto di vista, Coop è posizionata in modo ottimale. Il 30-50% degli acquisti tradizionali inizia online».

Non ci sono differenze sostanziali tra il Ticino e il resto della Svizzera

Anche Coop ci ha confermato che i prodotti più acquistati via Internet riguardano i prodotti elettronici. Inoltre, entrambe le cooperative, così come Mediamarkt (vedi sotto) non segnalano differenze sostanziali tra le abitudini dei consumatori ticinesi e il resto della Svizzera.

ALDI Suisse, tramite il suo portavoce, proprio per via del fatto che i generi alimentari non sono oggi così gettonati nel commercio online, ha rimarcato che per loro oggi non sussistono le condizioni per entrare a tutti gli effetti nel settore. Oggi tramite il loro sito web per praticità è possibile ordinare prodotti di grandi dimensioni, ma non generi alimentari. «Siamo però molti attenti al mercato. In altri Paesi come la Cina e il Regno Unito stiamo effettuando dei test» ci ha spiegato il portavoce di ALDI Suisse.

Infine Mediamarkt ci ha confermato che è fondamentale «offrire ai clienti un’esperienza di shopping omnichannel. Ovvero: una completa rete di mercati fissi e acquisti online». Riguardo alla concorrenza di colossi come Amazon, Mediamarkt ci ha spiegato che «la Svizzera, con loro, Interdiscount, Fust, Digitec, Brack, Microspot e altri fornitori locali, ha già oggi il mercato europeo dell’elettronica di consumo più competitivo in Europa. Pertanto, l’ingresso sul mercato di altri concorrenti come Amazon non ha lo stesso impatto su di noi come in altri paesi».

IL SONDAGGIO TICINESE

A proposito di commercio online, l’Associazione delle consumatrici e dei consumatori della Svizzera italiana (ASCSI), lo scorso marzo ha presentato i risultati di un sondaggio, denominato «Che tipo di consumatore sei?», al quale hanno risposto oltre 400 ticinesi. Tra le domande poste nel sondaggio anche la frequenza con la quale nella svizzera italiana i consumatori fanno ricorso all’e-commerce. «I risultati sono interessanti, circa il 30% degli intervistati acquista online almeno una volta al mese, mentre settimanalmente un buon 10%», spiegava al Corriere del Ticino Evelyne Battaglia-Richi, presidente dell’associazione.

L’IMBROGLIO DIETRO L’ANGOLO
Durante la presentazione dei risultati del sondaggio dell’ACSI Battaglia-Richi ha però anche rilevato che «l’imbroglio può essere dietro l’angolo». I rischi di questo tipo di consumo sono legati soprattutto al fatto che, in caso di bisogno, non sempre è presente un’assistenza adeguata. «È utile non dimenticare che occorre sempre riflettere sulle proprie azioni di consumo e non accomodarsi sulla certezza che dietro le quinte ci sia sempre qualcuno che monitora la situazione, perché non è così», rimarcava la presidente dell’associazione, invitando gli utenti a tenere comportamenti d’acquisto consapevoli e sempre accorti.