Consiglio comunale

Acquistare Villa Bonetti? Non a tutti i costi

Municipio e Legislativo di Bellinzona interessati ad eventualmente rilevare l’edificio di pregio all’asta il 9 luglio, ma senza vincoli: il prezzo potrebbe essere eccessivo
Foto Archivio CdT
Simone Berti
27.05.2019 20:10

BELLINZONA - Una storica e sontuosa residenza bellinzonese, di pregio storico, a pochi passi dal centro cittadino, con trenta stanze e un grande parco. Fatta realizzare tra il 1911 e il 1913 da Giovanni Battista Bonetti, l’omonima Villa all’angolo tra le vie Emilio Motta e Carlo Salvioni ha una stima peritale di 7,6 milioni di franchi. Il 9 luglio andrà all’asta pubblica dopo che nel 2010 era stata acquistata da un imprenditore della regione. E quel giorno tra i possibili acquirenti ci sarà anche la Città di Bellinzona. Il Municipio si è mosso per capire le condizioni d’asta già tempo fa, ha spiegato stasera davanti al Legislativo il sindaco Mario Branda evidenziando «il valore culturale e storico dell’edificio e la sua posizione strategica». Lo ha fatto chiedendo però ai consiglieri comunali di respingere la proposta di risoluzione del Movimento per il socialismo (MPS), ritenuta troppo vincolante e quindi rischiosa per gli interessi dell’ente pubblico. Avrebbe infatti obbligato il Comune ad acquistare la proprietà, e quindi a qualsiasi prezzo. Un rischio, appunto, che il Municipio non intende assumere, anche alla luce della probabile presenza di ulteriori interessati e dei prezzi che circolano, ovvero 6-8 milioni, cifra che secondo Branda la Città non potrebbe permettersi. Il Consiglio comunale lo ha seguito, respingendo la risoluzione con 46 voti contrari, 4 favorevoli (un MPS, un PC e due Verdi), e un astenuto. Insomma: il Comune è interessato all’operazione, verosimilmente parteciperà all’asta e poi si riserva la possibilità di sottoporre il tema al Legislativo; è interessato, quindi, ma non a qualsiasi prezzo. L’MPS, ricordiamo, aveva proposto di passare all’acquisto dell’immobile per ricavarne spazi pubblici e di socializzazione.

Codice etico? Un doppione

Niente da fare nemmeno per la sottoscrizione di un codice etico e deontologico da parte dei consiglieri comunali, proposta dai Verdi Ronnie David e Marco Noi affinché i membri del Legislativo si attengano a comportamenti degni della loro funzione anche in ambito privato. Lo spunto era giunto dal video, circolato su social network e WhatsApp, in cui il consigliere comunale UDC Tuto Rossi aveva fatto considerazioni discutibili sugli abitanti della Valle di Blenio. I favorevoli sono stati solo 4, contro 46 contrari e un astenuto. Tra gli interventi contrari quello del PPD, con Paolo Locatelli, il quale ha evidenziato che pur essendo sexy, la proposta costituisce un doppione, in considerazione del fatto che i consiglieri comunali già dichiarando fedeltà alle leggi si impegnano a essere diligenti.