Il reportage

Ad ottomila pacchi all’ora sarà l’anno dei record

Complice la pandemia il commercio online sta esplodendo anche in Ticino - Abbiamo visitato il centro di smistamento di Cadenazzo dove tutto è pronto per il Black Friday - Dal gelato alle mascherine, a farla da padrone per ora sono le scarpe e i capi d’abbigliamento - FOTO
Nico Nonella
27.11.2020 06:00

Sulla scia della pandemia di coronavirus, quest’anno in Svizzera e in Ticino è atteso un record di vendite online in occasione del Black Friday, la giornata speciale che cade oggi, ultimo venerdì di novembre e in cui i commercianti sono soliti offrire promozioni speciali.

In prima linea

Stando a un sondaggio della piattaforma Blackfridayschweiz.ch, due terzi dei consumatori hanno intenzione di fare acquisti su internet. A fronte di quello che si prospetta essere un vero e proprio aumento da record del traffico dei pacchi, alla Posta sono in corso preparativi per affrontare i periodi di punta del Black Friday e del Natale. Da inizio anno la Posta ha trattato in media circa il 24% di pacchi in più rispetto all’anno scorso e il Gigante Giallo stima che l’effetto coronavirus ne sia responsabile nella misura del 15% .

In prima linea a gestire questo importante aumento è il centro pacchi di Cadenazzo, uno dei quattro nuovi centri regionali realizzati nel corso degli scorsi 14 mesi in tutta la Svizzera. Per capire come ci si è preparati a Sud delle Alpi al Black Friday e a un mese di dicembre che si preannuncia storico, ci siamo recati sul posto e insieme al responsabile Silvio Bianchi e al portavoce Marco Scossa abbiamo ripercorso il tragitto di uno dei nove milioni di pacchi che dall’inaugurazione del centro, il 27 settembre dello scorso anno, ad oggi sono transitati dalla struttura ticinese.

Le tappe del viaggio

La prima tappa per un pacco, ça va sans dire, è l’arrivo a Cadenazzo. Qui viene scaricato dal furgone e posto su uno degli otto nastri trasportatori che lo «consegnano» a un innovativo impianto posto al primo piano - il primo ad essere realizzato in Europa - che in una frazione di secondo rileva il peso e il volume, legge l’indirizzo e invia una conferma via SMS al cliente. A Cadenazzo, dall’una di notte alle otto di sera, operano quattro di questi cervelloni, ognuno dei quali - e passiamo alla seconda tappa - convoglia i pacchi in perfetta sincronia su un grande nastro perimetrale.

Da qui, a seconda della destinazione, vengono man mano deviati verso uno degli 88 nastri laterali per terminare la loro corsa nei contenitori collettivi (non temete, gli invii più pesanti o più fragili vengono smistati a mano al primo piano), in attesa di ripartire verso la propria destinazione, la terza tappa del loro viaggio a Cadenazzo. In Ticino, tramite i furgoni postali, oppure Oltralpe, nei container trasportati via ferrovia. Fino a qui avviene tutto in modo completamente automatico, ma la macchina non sostituisce il personale: per svuotare i terminali e mettere gli invii nei contenitori è necessario ancora molto lavoro manuale per garantire un riempimento ottimale.

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Mentre osserviamo il viavai di centinaia e centinaia di pacchi possiamo già notare come buona parte di quelli ancora in attesa di essere smaltiti provengano proprio da piattaforme online specializzate nella vendita di scarpe e capi di abbigliamento. Non mancano neppure capsule di caffè e addirittura scatoloni di gelato conservati a -78 gradi. E, visto che siamo in tempo di pandemia, qua e là fanno capolino anche alcuni scatoloni di mascherine chirurgiche.

Al dieci percento

Pur trovandoci in pieno Black Friday, al momento della nostra visita l’impianto lavora al dieci percento della sua capacità, ma questa cifra non deve trarre in inganno. Negli ultimi mesi, e in particolare in queste settimane di frenetico shopping online, gli invii si sono moltiplicati. Se solo tre anni fa si stimava un carico di lavoro di 25 mila pacchi al giorno in media, lo scorso ottobre questa cifra è lievitata a 34 mila per poi toccare i 40 mila al giorno di novembre. Cifre che sono tuttavia ben lontane dalla capacità massima dell’impianto. I lavori di pianificazione per far fronte alle festività sono in corso dall’estate scorsa. Le risorse di personale nei centri pacchi e nel recapito postale saranno aumentate nelle prossime settimane fino al 30%. Ogni giorno, a livello svizzero, sono inoltre previsti fino a 400 giri di consegna supplementari con circa 300 veicoli di consegna noleggiati.

Sul territorio

Il centro di spartizione di Cadenazzo, inaugurato lo scorso anno, ha la possibilità di smistare fino a 8 mila pacchi all’ora. Grazie a questa struttura i pacchi «ticinesi» sono lavorati sul territorio cantonale senza dover essere trasportati a Härkingen riducendo così i tempi e i tragitti per il trasporto. Centri regionali simili anche a Ostermundigen (BE), Untervaz (GR) e Vétroz (VS).

La «moda» da Oltreoceano

Ebbene sì, il Black Friday, una delle tante invenzioni commerciali a stelle e strisce, ha ormai preso piede anche alle nostre latitudini. Il giorno non è casuale ma è strettamente legato a una delle feste più sentite negli States: il Giorno del Ringraziamento. Questa festa si celebra il quarto giovedì di novembre e il giorno dopo, appunto, è il Black Friday. In Svizzera è un fenomeno molto recente. La prima grande catena ad avervi puntato è stata Manor nel 2015: prima gli sconti erano praticati solo da piccoli shop online. Come noto al Black Friday segue il Cyber Monday: il lunedì successivo, dedicato agli articoli elettronici.