Addio a padre Callisto

BELLINZONA - Addio a padre Callisto. Il popolare religioso è deceduto questa sera poco dopo le 9 alla Clinica Varini di Orselina. Da tempo malato, era stato ricoverato un paio di settimane fa per l'aggravarsi delle sue condizioni e posto in coma farmacologico da alcuni giorni.
Non è possibile ricordare padre Callisto senza provare una forte commozione sia per le sue qualità umane, accompagnate da una forte personalità, sia per le sue infaticabili attività che lo videro profondere energie e intelligenza su diversi fronti, nell'ambito religioso, in quello della ricerca e in quello della società civile.
Un rapporto profondo lo legava alla "sua" Bellinzona, dove tornò a stabilirsi all'inizio degli anni Ottanta dopo gli studi a Milano e a Roma e la permanenza nei Conventi del Bigorio e della Madonna del Sasso. Era infatti il 1983 quando venne chiamato a guidare la neonata parrocchia del Sacro Cuore. Parrocchia che volle aperta ad altre visioni della società e persino ad espressioni religiose diverse di quella cristiano-cattolica. Uno spirito ecumenico che ebbe a dimostrare anche ospitando in chiesa un presepe raffigurante un minareto come risposta al divieto sancito dal popolo di ospitare sul suolo elvetico questo tipo di edificio simbolo dell'Islam.
All'inizio degli anni Novanta, padre Callisto fu poi tra i promotori della costruzione del Centro Spazio Aperto, luogo di ritrovo per attività sociali e culturali, nei prati del convento attiguo alla chiesa del Sacro Cuore. Il Centro venne inaugurato nel 1992 rivelandosi sin da subito di grande utilità per il quartiere, la Città e, col passare degli anni, anche per l'intero Ticino: parecchi sono infatti gli enti o le associazioni che lo richiedono quale luogo d'incontro per le loro attività. La passione per la musica e l'amicizia con l'ex direttore della banda cittadina Massimo Gaia, portò inoltre padre Callisto a presiedere per alcuni anni la Civica Filarmonica di Bellinzona.
Padre Callisto ebbe pure un ruolo nell'Associazione calcio Bellinzona. Nel Consiglio di Amministrazione del club granata entrò nell'inverno 2012. Fu fortemente voluto dall'allora presidente Gabriele Giulini per dare più valore alle esposizioni di etica, specie sulla violenza e lo sport, che tenne per i giocatori e lo staff tecnico in più occasioni allo Spazio Aperto. Il frate cappuccino lasciò il CdA granata nel marzo 2013, dopo che erano emersi i gravi problemi finanziari che hanno poi portato al fallimento del club.