Alto Mendrisiotto

Aggregazione a nord? «La porta non è chiusa»

Al sud si è al lavoro da tempo affinché Chiasso, Balerna, Breggia, Morbio Inferiore e Vacallo possano unire le forze – E al nord? Dopo l’ultima tappa aggregativa del 2013 sembra essere tutto fermo – In realtà il tema non è accantonato ma «dev’esserci la volontà di tutti»
©Chiara Zocchetti
Stefano Lippmann
28.05.2025 06:00

Nel sud del Distretto l’aggregazione è evidentemente un tema riccorente. I gruppi di lavoro e gli incontri, in tal senso, si susseguono: la scorsa settimana vi abbiamo parlato della riunione – tra sindaci, capidicastero e responsabili delle finanze dei Comuni interessati – andata in scena per analizzare gli scenari futuri in ambito finanziario. A sud, stando al cronoprogramma, nell’autunno del prossimo anno è prevista la votazione consultiva: la popolazione dirà che è giunto il momento di unire le forze? A nord del Distretto, invece, che succede?

L’ultima tappa aggregativa si è svolta ormai 12 anni fa: era il 2013 quando Mendrisio, Ligornetto, Besazio e Meride si unirono in matrimonio. Il termine usato – tappa – non è scelto a caso. Nelle intenzioni, poi accantonate, vi sarebbe stato un ulteriore passo che avrebbe potuto portare all’unione con Riva San Vitale, Brusino Arsizio, Stabio, Coldrerio e Castel San Pietro.

E allora: i motori sono completamente fermi o girano a basso (o bassissimo) regime? «Noi non abbiamo accantonato l’idea di completare il progetto, nelle nostre linee strategiche è presente – ci risponde il sindaco di Mendrisio Samuele Cavadini –. Ma devo anche dire che al momento il tema non è sul tavolo», quel tavolo al quale si siedono i sindaci dell’Alto Mendrisiotto. Degli incontri regolari – ci conferma Cavadini – avvengono e sono votati «all’affrontare temi puntuali. Nelle nostre linee strategiche v’è anche un punto cardine: la collaborazione».

Di esempi non ne mancano. Basti pensare alla realizzazione del Parco del Laveggio (che ha coinvolto Mendrisio, Stabio e Riva San Vitale), come pure il Servizio operatori di prossimità regionale del Mendrisiotto.

O tutti o nessuno

Tornando a un’ipotetica aggregazione dell’Alto Mendrisiotto: e se si facesse avanti un singolo Comune? «Io sono per un’aggregazione completa – sottolinea il sindaco –. Per me la visione è quella di avere due poli. Non procederei con ulteriori tappe ma chiuderei il capitolo in una volta sola». Ovvero: «Questo è l’Alto Mendrisiotto». Punto, verrebbe da dire.

Spingiamoci anche oltre. E un Comune unico per l’intero Mendrisiotto? «Io vedo piuttosto due poli che collaboreranno, creare una sola realtà comunale, a mio avviso, è un po’ prematuro». Già, la collaborazione. Il nostro interlocutore porta esempi virtuosi quali l’ERSPO (Ente regionale per lo sport) e l’Acquedotto regionale. Allargando un po’ il discorso si potrebbe anche citare l’unione delle forze avvenuta per i pompieri. Militi che oggi, nel Mendrisiotto, indossano lo stesso «stemma».

E poi c’è la Legge

Volendo dunque ricapitolare il Cavadini-pensiero in termini aggregativi: «Noi non chiudiamo la porta. Ma dev’esserci la volontà di tutti». Senza dimenticare un ulteriore particolare. «Credo sia necessario anche un cambio di rotta a livello cantonale. Servirebbe una revisione della LOC (la Legge organica comunale, ndr) per comprendere quale sarà il ruolo dei Comuni del futuro. Bisognerà capire che compiti e competenze avrà un Comune di una certa dimensione». Questo perché – prosegue il sindaco – le problematiche che si presentano devono essere affrontate in maniera sempre più condivisa. E allo stesso tempo bisogna saper cogliere le opportunità strategiche della regione. Non è facile perché in mezzo a tutto va anche mantenuto il concetto di prossimità e Mendrisio, tutt’oggi, ci sta lavorando». Insomma: «Bisogna saper guardare lontano, ma soddisfare anche le esigenze più vicine».

Guardando ai vicini: cosa ne pensa il sindaco della possibile aggregazione a sud del Distretto? «Secondo me è una buona cosa. Se il Basso Mendrisiotto si unisse sarebbe positivo per l’intera regione. E potrebbe essere uno stimolo per l’Alto Mendrisiotto».